La Paper Cup Eridio lake, solo per barche di cartone
Gli equipaggi si costruiscono l’imbarcazione sul posto, con scotch e taglierino. Il traguardo è per pochissimi
Ammesse solo barche di cartone. È la caratteristica della paper Cup Eridio lake, la prima regata di questo tipo sul lago d’Idro. I mastri di taglierino devono costruire l’imbarcazione sul posto prima dell’inizio della competizione, assicurandola solo con lo scotch. È già una vittoria non affondare prima del traguardo.
Una regata dove si deve arrivare muniti di taglierino e seghetto e dove è molto probabile che svariati equipaggi affonderanno nel lago. Messa così non sembra un evento divertente ma alla Paper Cup Eridio lake le risate sono il piatto forte. Il motivo? Le barche sono interamente realizzate sul posto dai partecipanti solo con cartone e scotch. Una volta messi in acqua gli scafi devono percorrere un tratto di lago con a bordo tutto l’equipaggio al completo formato da tre persone. Le scene a cui assistono gli spettatori dalla spiaggia sono tutte da ridere tra naufragi disastrosi, concorrenti che letteralmente si trascinano a riva appesi alla propria imbarcazione e momenti di trionfo indimenticabili.
Quella ideata qualche anno fa da un gruppo di amici è una gara non competitiva che si svolge sulle acque del lago d’Idro ad Anfo. Dopo lo stop dello scorso anno a causa della pandemia, gli organizzatori hanno deciso quest’anno di riproporre la sfida tra gli impavidi ingegneri-marinai il 24 luglio. «Purtroppo l’anno scorso — spiega Giampaolo Brugnoni, uno degli organizzatori della manifestazione — per ovvie ragioni abbiamo dovuto decidere di non organizzare l’evento. Quest’anno invece abbiamo pensato di svolgerlo in forma più contenuta, ovvero limitando il numero di equipaggi iscritti a 16 (l’ultimo anno eravamo arrivati a 30) per poter garantire un maggiore distanziamento sociale. Ovviamente il tutto si svolgerà rispettando tutte le normative anti-covid».
Come detto le imbarcazioni dovranno essere tutte costruite in loco solo con cartone e scotch e senza l’utilizzo di attrezzi elettrici (solo taglierini, seghetti, forbici, metri, penne e matite ecc..). I tre componenti dell’equipaggio avranno a disposizione sette ore per realizzare gli scafi. Tutto il materiale da costruzione verrà fornito dal team della Paper Cup Eridio lake e a tutti sarà consegnata una bandiera bianca per segnalare, durante la traversata, l’intenzione di ritirarsi o eventuali problemi.
La Paper Cup organizzata ad Anfo è attenta anche all’ambiente. «Tutto il cartone che usiamo — sottolinea Brugnoni — proviene da materiale riciclato; quello che non viene usato lo teniamo per gli eventi degli anni successivi (così come lo scotch). Del materiale da buttare separiamo tutto il possibile e lo portiamo all’isola ecologica di Idro con cui siamo già d’accordo per lo smaltimento. Inevitabilmente una parte del materiale da costruzione, come lo scotch, deve essere smaltito nell’indifferenziato». Ma da dove è nata l’idea di dare vita a questa gara non competitiva su barche di cartone? «Qualche anno fa — racconta Brugnoni — con un gruppo di amici volevano partecipare ad una gara simile ma alla fine, per vari impegni personali, abbiamo dovuto rinunciare. La gara in questione era un po’ diversa dalla nostra: in quel caso era su fiume e i partecipanti arrivavano già lì con gli scafi pronti: allora ci siamo detti, perché non ne organizziamo una noi?». E così gli amici il primo anno decidono di fare un evento privato e l’anno successivo, il 2018, la Paper Cup Eridio lake diventa una competizione pubblica.
Sabato 24 luglio l’appuntamento è ad Anfo. Il programma prevede l’inizio delle fasi di costruzione delle imbarcazioni alle 8:30, alle 16 il pubblico potrà assistere alla sfilata degli scafi e alle 17 si parte con la regata. Gli equipaggi dovranno percorrere il più velocemente possibile circa 800 metri di percorso in acqua. Ai vincitori verrà consegnata una coppa di cartone. «Il momento più esilarante — fa sapere uno degli organizzatori — è l’inizio della regata. Quando le barche vengono messe in acqua se ne vedono delle belle: i primi metri nell’acqua sono infatti i più difficili per tutti con gli equipaggi che non riescono ad entrare all’interno delle barche di cartone». Il bilancio della competizione non è dei migliori. «Solo il 30 per cento delle imbarcazioni di cartone e scotch riesce ad arrivare al termine della gara e a percorrere tutti gli 800 metri mentre il resto dei natanti dei partecipanti — continua Brugnoni — ha vita breve». Insomma alla Paper Cup Eridio lake il naufragio è dietro l’angolo. «Una delle nostre regole principali è infatti quella di indossare per tutta la durata della gara in acqua un giubbotto di salvataggio».