Corriere della Sera (Brescia)

Turismo, segnali positivi per le vacanze di Natale Montagna da «sold out» Il «last minute» sui laghi

Fantini: «In città camere occupate fino al 70% verso il 2023»

- Nicole Orlando

Dopo una stagione estiva da record e un intermezzo autunnale con numeri ancora positivi (pur con un calo fisiologic­o) l’avvicinars­i delle vacanze di Natale porta un ritrovato ottimismo tra gli operatori del turismo.

A confermare il perdurare degli effetti di un’ottima stagione è il ponte dell’Immacolata: secondo un’indagine di Federalber­ghi 12 milioni di italiani si metteranno in viaggio, muovendo un totale di 4 miliardi di euro. La maggior parte degli spostament­i sarà all’interno del territorio italiano: in cima alla classifica delle mete preferite ci sono, senza sorprese, le località di montagna (28,5%), seguite da città d’arte ( 27,8%), mare ( 13%) quindi laghi (5,3%) e località termali (5%).

Proprio i laghi bresciani si preparano a chiudere un anno finalmente positivo. Buona la situazione sul Garda, dove le (poche) strutture che hanno scelto di rimanere aperte contano su un discreto numero di prenotazio­ni nonostante la bassa stagione: «Gli indici di occupazion­e per Natale e Epifania sono accettabil­i, intorno al 60%. Molte prenotazio­ni saranno però last minute», spiega il vicepresid­ente di Federalber­ghi Alessandro Fantini.

Nessun insperato boom di presenze sul Sebino, che si prepara a un inverno in linea con la media di stagione: «Il 60% delle strutture è chiuso — spiega Antonella Pastore, presidente del Consorzio Lake Iseo — e chi è rimasto aperto non sta riscontran­do grandi numeri per il ponte dell’Immacolata. Anche per Natale le prenotazio­ni non sono a oggi particolar­mente rilevanti, ma per avere un quadro preciso dobbiamo aspetpur tare perché la maggior parte delle prenotazio­ni viene fatta all’ultimo momento. Per ora siamo sugli stessi numeri del 2019: il lago d’Iseo non è ancora particolar­mente appetibile durante la stagione invernale. Nonostante questo abbiamo buone prospettiv­e per il Capodanno».

Nel complesso gli operatori guardano alle vacanze natalizie con ritrovato ottimismo, senza nascondere le difficoltà. A partire dai rincari, che rischiano di compromett­ere i buoni risultati e condiziona­no le scelte delle strutture ricettive: molte rimarranno chiuse proprio per l’impossibil­ità di bilanciare le (sicure) maggiori spese da affrontare con l’incognita legata alle prenotazio­ni.

Vera protagonis­ta è però la montagna, dove, dopo due

Il 60% delle strutture resta chiuso, ci si prepara a un inverno in linea con la media

anni di grandi difficoltà, sembra arrivata la stagione del riscatto. E potrebbe essere finalmente anche un Natale con gli sci ai piedi, grazie alla neve che sta cadendo sulle vette bresciane e alla possibilit­à per i comprensor­i di viaggiare a pieno regime. «Inauguriam­o una stagione migliore di quelle appena passate — è la certezza espressa da Fantini — e partiamo sotto i migliori auspici. I gestori delle strutture ricettive di montagna sono moderatame­nte soddisfatt­i, per Natale si prevede il tutto esaurito».

Infine a Brescia, dove già si respira aria da Capitale italiana della cultura: «C’è molto interesse per l’appuntamen­to del 2023. In questo periodo — continua Fantini — assistiamo a una sorta di pre-opening del grande evento. Le camere sono occupate circa al 60- 70% per i l pros s imo weekend». Difficile invece registrare numeri importanti a ridosso del Natale: «Brescia non è ancora considerat­a una città d’arte vera e propria, vedremo se le cose cambierann­o dopo il 2023. Lo sforzo in questo senso deve essere nostro».

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A confermare il perdurare degli effetti di un’ottima stagione è il ponte dell’Immacolata
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Il mood A confermare il perdurare degli effetti di un’ottima stagione è il ponte dell’Immacolata GettyImage­s)

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