Le luci in Castello e il ritorno del Presidente
A2A ha compiuto la mossa giusta per allontanare accuse di spreco e dissipazione in tempi di bollette pesantissime: tutto quanto verrà speso per “Light is life” e quanto verrà raccolto si tradurrà in aiuti al Banco dell’energia Onlus, ente no profit creato da A2A che si batte contro la povertà energetica che affligge migliaia di famiglie italiane. Che una società quotata in Borsa abbia creato una realtà benefit come questa è persino sorprendente: forse in A2A agisce ancora per vie carsiche un po’ di quello spirito municipale e solidaristico che fu dell’Asm, l’azienda che su comando della Loggia negli anni ’80 e ’90 sospendeva e financo rottamava le bollette delle famiglie degli operai di aziende occupate o in crisi. Infine sarebbe bello che di Light is life restasse qualcosa di permanente. Per Cidenon è stato così: ogni volta porzioni del Castello hanno ottenuto nuova, stabile luce. L’illuminazione pubblica a Brescia non scarseggia: siamo partiti dai 379 fiochi lampioni del 1909, anno di nascita di Asm, oggi ne abbiamo 44.555 che creano un lago notturno di luce. I monumenti ricevono un trattamento speciale: ben 36 hanno un’illuminazione artistica dedicata. È per questo che di notte il centro storico di Brescia è così bello e fotogenico. Cosa di più, dunque? Magari converrebbe guardare al pulviscolo di monumenti civili e religiosi nei paesi distesi fra Brescia e Bergamo. Se i più importanti ricevessero un analogo trattamento illuminotecnico, fra le due città gemellate si salderebbe un ponte originale, nascerebbe una specie di cometa, una via lattea che pulserebbe nella notte con l’impalpabile, fraterna poesia della luce.