Un Veleno in salsa (gardesana) Al timone arrivano i fratelli Favalli
Martedì sera riapre Veleno, il grande spazio al primo piano di Palazzo Marinoni: luogo nobile nel cuore di Brescia, sicuramente originale per il suo stile ricco di richiami vintage, in un insieme con il rosso fuoco quale colore dominante che sarebbe piaciuto a D’Annunzio. Partito con grandi ambizioni, si è perso per strada anche per la sfortuna di aver incontrato le stagioni pandemiche un anno dopo l’apertura.
La notizia è che il ‘nuovo’ Veleno — praticamente uguale a parte l’ambiente davanti alla vecchia pasticceria — riparte con una firma ben nota, sul Garda in particolare: quella dei fratelli Ivan e Paolo Favalli, che partiti 30 anni fa esatti da quel di Montichiari, hanno creato un impero con sei locali — a partire dal celebre Aquariva a Padenghe — per un totale di 650 coperti e un hotel cinque stelle (Splendido Bay con 180 posti letto) che è diventato riferimento nel Basso Garda.
Quella di Brescia non è una sfida semplice, anzi. Ma i Favalli sono molto sereni. «Siamo qui per una serie di ragioni: io e Paolo, da clienti, ci siamo innamorati del posto e i tanti amici bresciani che venivano nei nostri locali sul lago ci dicevano da anni «ma perché non aprite un posto in città?». Quando abbiamo visto che Veleno era disponibile per una nuova storia, siamo entrati lasciando il nome e tenendo molte persone della precedente gestione, proprio per dare loro l’occasione di riscatto». Spiega Ivan Favalli. Uno di questo è Davide Patruno, attuale responsabile di sala che sarà il perno del locale insieme a Fabrizio Albini, espertissimo cuoco che il plus di essere bresciano doc.
Veleno non può che rispettare la filosofia che ha reso famosi (e amati) i Favalli: sette giorni su sette, pranzo e cena; servizio preciso ma leggero; piatti che vanno al cuore e al palato senza esercizi di stile.
Ci saranno quindi tre menu (di pesce, legato al territorio, vegetariano) più una serie di piatti, riuniti in una piccola carta denominata Viaggio a Padenghe, con i signature dish di Paolo Favalli, cuoco di valore spesso sottovalutato. Le premesse per fare bene ci sono tutte, i fratelli di Montichiari sanno riempire come pochi i loro locali. «Non ci sono segreti: io e Paolo siamo diversissimi ma lavoriamo insieme in modo perfetto, abbiamo dei collaboratori in gamba e molto fedeli, sappiamo utilizzare la comunicazione per fare sentire a casa i clienti. Poi è evidente che la mia stella cometa sia la regola delle cinque P: posizione, parcheggio, prodotto, prezzi e pubbliche relazioni. Se ne manca una, perdi subito il 20 per cento del potenziale».
Una motivazione in più è rappresentata dal fatto che la nuova apertura arriva a 30 anni dall’inizio della loro storia di ristorazione: non male per due ragazzi della Bassa.
«Spesso hanno detto di noi che siamo fortunati, in realtà siamo solo più veloci di altri: Kuoki, il locale sulla rotonda di Desenzano, era considerato un posto sbagliato. Lontano dal lago. Invece è quello che lavora di più in assoluto. Brescia è la casa da dove arriva gran parte dei clienti sul Garda e so che devo tener conto della brescianità: ma anche noi siamo bresciani e, senza presunzione, abbiamo una carriera lunga dove si è creato un brand, rispettato. Veleno è figlio di una storia importante, ma deve essere un posto piacevole e non altro».
Il locale riapre martedì sera, previsti tre menu e una serie di piatti alla carta ispirati al Garda