Le isole degli incatenati
Il libro Domani alla Nuova libreria Rinascita la presentazione del volume di Valerio Calzolaio, ex deputato e giornalista Asinara, Ventotene, Pianosa, Alcatraz e poi certo la Robben Island di Mandela Se la reclusione è un doppio isolamento
Asinara, Pianosa, Ventotene. Sono almeno 270 le isole che da qualche parte nel mondo e per qualche tempo sono state usate per isolare altri esseri umani. A dedicarvi un intero libro, occasione straordinaria di riflessione sui temi della reclusione e su questa abitudine dei sapiens di immaginare il doppio isolamento, è Valerio Calzolaio, giornalista e saggista, deputato della Repubblica tra il 1992 e il 2006 e sottosegretario all’Ambiente per cinque anni. Il suo «Isole carcere» (edizioni Gruppo Abele) viene presentato domani alle 18,30 nella sede di Nlr Nuova libreria Rinascita, in via della Posta 7.
«Quando ero ragazzino ci furono due vicende che mi colpirono molto — spiega l’autore —. Una fu quella di Gramsci, di cui sono un fedele estimatore, arrestato mentre era ancora deputato, destinato al confino a Ustica e poi in carcere. La seconda riguardò Nelson Mandeperaltro la, che trascorse 20 dei suoi 26 anni di carcere a Robben Island e che diventò anche cittadino onorario del mio paese natale. Dopodiché quando diventai deputato e sottosegretario all’Ambiente, dovetti occuparmi proprio di alcune di queste isole». Una è proprio l’Asinara, isola alla quale è dedicato un intero capitolo del libro e che se oggi è parco e area marina interamente protetta un po’ è anche merito dell’autore. Ad ogni modo Calzolaio iniziò a raccogliere materiale, da Alcatraz all’Isola del Diavolo, intrecciando quindi ricerca storica, cinema, letteratura. Un suo amico lo invitò una volta a una conferenza sul tema a Ischia, obbligandolo in qualche misura a strutturare un discorso là dove prima c’erano solo tracce, pur numerose. Il suo amico era Pietro Greco, giornalista scientifico autore
di diversi articoli e inchieste di denuncia sugli abusi edilizi di Ischia («recuperate i suoi scritti — dice Calzolaio — capirete tante cose della tragedia di questi giorni»). Poi Greco morì e il libro è diventato un omaggio al caro amico. Queste isole detentive oggi sono quasi carsiche: a volte chiudono, scompaiono alla vista, altre ricompaiono, magari per ospitare gli oppositori politici. In Grecia le riscoprirono i colonnelli, nella ex Jugoslavia le usò Tito, per non parlare del largo uso che ne fece il regime fascista: «Da sempre — osserva Calzolaio — chi detiene il potere preferisce piazzare oppositori lontano dagli sguardi e con minori possibilità di influenzare la vita pubblica». D’altronde non fu così anche per Napoleone, prima all’Elba — troppo vicina all’Europa — e poi a Sant’Elena, in mezzo all’oceano. Il libro si muove tra geografia e storia, partendo dagli antichi per arrivare al cinema (Fuga da Alcatraz, Papillon per citare alcuni imperdibili). Domani, a dialogare con l’autore sarà Carlo Alberto Romano, docente in Statale, prorettore all’impegno per il territorio e presidente dell’associazione Carcere & Territorio Odv. L’incontro sarà anche occasione per Nlr di fare un breve resoconto della campagna 2022 di sottoscrizione avviata quest’anno per sostenere l’acquisto della sede. Chi sottoscriveva poteva scegliere un libro da inserire nello ‘Scaffale delle idee’ creato in libreria. Ebbene, domani questi libri verranno inscatolati e donati all’associazione Carcere & Territorio, la quale a sua volta li farà avere alle due biblioteche di Canton Mombello e Verziano. Un’occasione per stringere legami e festeggiare i 25 anni di Carcere & Territorio: «Sono un traguardo importante, non scontato, che non tutte le organizzazioni di volontariato raggiungono — spiega Romano — soprattutto in un contesto di volontariato difficile quale è quello penitenziario. Ma è un volontariato prezioso, garantisce rapporti con l’esterno, favorisce percorsi di socializzazione e quindi di riduzione della recidiva».