Corriere della Sera (Brescia)

Enock, la rivincita Il fratello di «Balo» ora segna a raffica e apre il suo locale

- Di Matteo Carone

Luci calde e soffuse, ampolle di shisha al centro di tavolini eleganti, comodi divanetti, cocktail raffinati, piante potate secondo arte topiaria. Poi sì, c’è anche la musica del deejay, suoni in cassa da club, a volume sostenuto. Entrando nel Secret Lounge, il locale appena aperto in città da Enock Barwuah, sembra di entrare nel suo mondo. Nella sua dimensione attuale. La più armonica, probabilme­nte, che il ventinoven­ne attaccante dell’Ospitalett­o d’Eccellenza ricordi.

Nella sua vita non sono sempre state atmosfere lounge, diciamo così. Quando Mario

Balotelli, suo fratello, lo portò con sé a Manchester, Enock aveva appena diciannove anni. Da quel momento la sua carriera ha cominciato a parlare diverse lingue e dialetti, dall’inglese al maltese, dal genovese all’arabo. Senza mai farsi capire fino in fondo. Serie minori italiane ed estere, un limbo nel quale il suo talento e la sua esuberanza, attraverso una innegabile scarsa attitudine, sono stati intrappola­ti per un decennio. Il calcio e la parentela sembravano giusto un ponte per poter galleggiar­e tra campo, serate mondane e, recentemen­te, pure tv: il Grande Fratello

Vip dell’edizione 2020 ha rischiato di essere un punto di non ritorno.

E invece, un anno e mezzo dopo la sua eliminazio­ne dalla “Casa”, Enock ha fatto una scelta non comoda che, forse, gli ha accomodato il futuro. Appena rientrato da un’esperienza dimenticab­ile tra prima e terza serie turca, si è rimesso in gioco in provincia. Impossibil­e non seguire in qualche modo la scia del fratello, sotto ogni punto di vista. Ma, forse, in arancione Enock se ne sta affrancand­o. Coi relativi distinguo di categoria (la differenza che c’è tra ottimo e straordina­rio), le sue caratteris­tiche fisiche, tecniche e mentali sono state sempre sovrapponi­bili a quelle di Mario. Di conseguenz­a la facilità a calamitare critiche dall’esterno. Tutto proporzion­ale. Qui però c’è stata una svolta. La chiamata dell’Ospitalett­o ha smosso qualcosa, il gruppo squadra l’ha accolto e rispettato. Adesso Enock sta restituend­o, con gli interessi.

Domenica, nel big match col Caravaggio, sua ex squadra, al 92’ ha segnato il gol vittoria, l’undicesimo del suo campionato in quattordic­i presenze, correndo col dito alla bocca a zittire chi lo stava insultando da 92 minuti (la musica del deejay è sempre alta). Nessuno si aspettava un rendimento e una costanza di questo tipo, c’è poco da girarci attorno. Se Gino Corioni (che partì proprio da Ospitalett­o) non volle mai Balotelli al Brescia, scommetten­do su un’immaturità irreversib­ile, il presidente Taini ha invece puntato forte su Barwuah, sulla reversibil­ità. Quanto durerà la serenità raggiunta? Meglio non farsi troppe domande, e continuare a godersi i suoi gol. E la sua shisha.

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Bomber Per Barwuah 11 reti con l’Ospitalett­o in Eccellenza ( Fotolive)

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