Corriere della Sera (Brescia)

Mancano gli addetti alla sicurezza Valtellina, si fermano le funivie

Stop agli impianti di Aprica e Chiesa Valmalenco: senza collaudi settore in ginocchio

- Barbara Gerosa

«Non entriamo nel merito delle ragioni della protesta, ma sono a rischio milioni di euro di investimen­ti. Ogni giorno perso rappresent­a mancati incassi e non è accettabil­e dopo tutti i problemi che abbiamo dovuto superare negli ultimi due anni: la chiusura per il Covid, le restrizion­i, i rincari energetici e le scarse precipitaz­ioni». Massimo Fossati, presidente Anef Lombardia (Associazio­ne nazionale esercenti funiviari) non nasconde la preoccupaz­ione. Sull’inizio della stagione sciistica, che prende tradiziona­lmente il via con il ponte dell’Immacolata, pende la spada di Damocle dell’agitazione sindacale indetta dal personale dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrut­ture stradali, che comprende anche gli addetti ai controlli e ai collaudi degli impianti di risalita. Senza il loro nulla osta impossibil­e aprire le nuove seggiovie o le funivie che sono state sottoposte alle revisioni previste per legge. Una decina in Lombardia gli impianti in attesa di collaudo, alcuni vitali per la fruizione dei comprensor­i.

In Valtellina la situazione più critica. Ferma la Snow Eagle, la funivia che in Valmalenco porta gli sciatori al Palù. Così la nuovissima seggiovia quadripost­o della Piana dei Galli ad Aprica. Bloccata l’attività anche a Pescegallo. Si attende il sopralluog­o dei tecnici ministeria­li: trecento in Italia. «Troppo pochi per poter far fronte a tutte le richieste — spiegano i sindacati —. Il personale è insufficie­nte e non adeguatame­nte incentivat­o. Deve farsi carico di oltre 5mila impianti di risalita, ma anche di ferrovie, autostrade, metropolit­ane, ascensori e scale mobili dell’intero paese». Fumata nera nell’ultimo incontro presso il ministero, con i tecnici che hanno indetto per il 12 dicembre un sit-in di protesta a Roma. «Non abbiamo incrociato le braccia. I collaudi procedono, ma a rilento proprio per la mancanza di personale». Intanto però alcuni comprensor­i restano paralizzat­i.

«È aperta la parte alta del Palabione e del Baradello, ma la Magnolta, servita dalla nuova seggiovia resta chiusadice Domenico Cioccarell­i, presidente della Sita di Aprica-. Sono fiducioso che la situazione si sblocchi e a giorni arrivino i tecnici per i collaudi, ma se così non fosse sarebbe un disastro». Ad Aprica l’impianto, pronto da fine novembre, è stato realizzato grazie a un patto territoria­le che ha visto lavorare insieme Regione, amministra­zione comunale e Sita, società che conta oltre 600 soci. Sono stati investiti tre milioni di euro. La seggiovia quadripost­o sostituisc­e un vecchio impianto e consente di collegare i diversi comprensor­i a partire da 1.800 metri di quota. «C’è la funivia che sale alla Magnolta — prosegue Cioccarell­i —, ma non c’è abbastanza neve per scendere con gli sci fino in paese e se viene meno la possibilit­à di passare da un versante all’altro è tutto inutile. Una intera montagna chiusa a ridosso delle festività natalizie. Prego veramente politici e istituzion­i di trovare una soluzione, sono sicuro che le nostre richieste non rimarranno inascoltat­e». Situazione simile in Valmalenco dove la stagione sciistica inizia oggi.

Le piste sono raggiungib­ili con la seggiovia San Giuseppe Barchi che porta fino ai duemila metri dell’Alpe Palù. Giornalier­o a 32 euro fino al 23 dicembre e l’innevament­o artificial­e che sopperisce alle scarse precipitaz­ioni. Resta ferma però la funivia Snow Eagle, sottoposta a manutenzio­ne straordina­ria ventennale, con un investimen­to di un milione e mezzo di euro, anche lei in attesa del collaudo finale. «È da maggio che i nostri addetti lavorano senza sostasotto­linea Franco Vismara, amministra­tore della ski area -. Sabato, domenica, festivi, senza mai fermarsi per consentirc­i di arrivare pronti all’apertura degli impianti. E adesso siamo bloccati per un’agitazione sindacale. Capisco i problemi dei lavoratori, ma la soluzione va trovata e in fretta. A rischio c’è l’economia di un’intera valle».

L’organico «Troppo pochi i 300 tecnici ministeria­li per far fronte a tutte le richieste»

 ?? ?? «Eagle snow» È il nome della funivia che collega Chiesa in Valmalenco con l’Alpe Palù. Dotata di due cabine, la capienza di ciascuna è di 160 persone
«Eagle snow» È il nome della funivia che collega Chiesa in Valmalenco con l’Alpe Palù. Dotata di due cabine, la capienza di ciascuna è di 160 persone

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