Corriere della Sera (Brescia)

Manager di Briatore morsa da un cane di un avvocato Ora la bresciana chiede 20mila euro

- di Fabio Paravisi

Un cane, un’avvocata di Bergamo, una manager bresciana di Briatore e una località del Kenya: sono gli ingredient­i di una vicenda che si trascina da nove mesi con un processo e una querela, e che a Malindi è uno degli argomenti di discussion­e della folta comunità italiana. L’avvocata è Rita Duzioni, 58 anni, di Bergamo, che nella località turistica ha un appartamen­to ad Adamson Place, un grande residence che sul lato strada si trova proprio di fronte alla ex villa di Flavio Briatore che l’imprendito­re ha trasformat­o nel resort «Lion in the sun». L’avvocato ha adottato cinque cani di una razza locale che ha sterilizza­to e vaccinato e che usa per fare la guardia al residence. Quando lei e il marito non ci sono, vengono curati dal personale di servizio. Il 16 aprile di un anno fa, dal cancello lasciato aperto i cani arrivano in strada proprio mentre dal «Lion in the sun« esce la bresciana Chetrin Gelmi, a Malindi da sette anni, e da quattro manager director del resort di Briatore. Gli animali cominciano a giocare, la donna si ritrova nel mezzo e uno dei cani la morde a un polpaccio, procurando­le ferite guaribili in 10 giorni. «In quel periodo ero stata contattata dalla signora e avevamo concordato un risarcimen­to di 400 euro, che avevo versato, ricevendo un messaggino di ricevuta che però purtroppo non ho più», dice l’avvocato. Questo è un problema, perché la vicenda non si è chiusa. L’avvocato lo capisce da alcune email che le arrivano dalla manager ma non è preparata a ciò che succede quando arriva a Malindi per le vacanze. «Il 28 dicembre ho scoperto che la polizia turistica voleva vedermi— racconta —. Quando mi sono presentata mi hanno fermata, mi hanno preso le impronte digitali, mi hanno notificato il capo di imputazion­e e trasportat­a in tribunale. Qui hanno stabilito una cauzione e mi hanno ritirato il passaporto». Duzioni è accusata di omessa custodia: anche se al momento dei fatti era in Italia, viene considerat­a responsabi­le del comportame­nto dei suoi animali. Il 2 gennaio è cominciato il processo. Duzioni ha proposto di versare altri 500 euro, basandosi sul fatto che in Italia danni di quel tipo prevedono risarcimen­ti per circa 800 euro. Ma proprio durante una seduta, spiega l’avvocato, «il legale della querelante mi ha mostrato un foglio con il quale mi ha chiesto il pagamento dell’equivalent­e di 20 mila euro per ritirare la denuncia e farmi riavere il passaporto». La dichiarazi­one fa parte della denuncia con la quale accusa Chetrin Gelmi e il suo avvocato di estorsione, chiedendo anche di riavere il passaporto e di poter tornare in Italia. Gelmi non vuole esporre il suo punto di vista: «C’è un processo in corso e non voglio entrare nel merito dei fatti».

«Io nel frattempo ho dovuto bloccare la mia attività profession­ale, con un notevole danno — conclude l’avvocato —. Non sono agli arresti domiciliar­i, ma visto che senza documenti non posso girare e non posso nemmeno andare in ambasciata, è come se lo fossi».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy