Temperature alte e inverni brevi L’ Adamello continua a ridimensionarsi
Persi almeno 100metri di ghiaccio nel 2023
I ghiacciai rispondono in modo diretto e rapido ai cambiamenti climatici. II costante arretramento, ad esempio del ghiacciaio dell’Adamello, viene monitorato da scienziati ed esperti del settore. Il report Global Climate Highlights 2023 di Copernicus Climate e Copernicus Atmosphere conferma che il 2023 è stato l’anno più caldo con una temperatura media, di 14,98 gradi Celsius, 0,60 gradi sopra il livello 1991-2020 e 0,16 gradi Celsius sopra il precedente record stabilito nel 2016. In particolare, il 2023 è stato il primo anno registrato in cui tutti i giorni erano superiori al 1 grado centigrado al livello 1850-1900, con due giorni superiori ai 2 gradi Celsius per la prima volta. Circa il 50% dei giorni erano 1,5 gradi centigradi più caldi del livello 18501900. Con queste premesse, in attesa dei dati ufficiali che a breve verranno resi noti dalla Commissione glaciologica Sat, non possono esserci buoni risultati. Anche nel 2023, infatti, il ghiacciaio dell’Adamello è arretrato seppur in modo leggermente inferiore rispetto al 2022 quando aveva perso 139 metri. L’arretramento nel 2023 dovrebbe essere intorno ai 100 metri. Il ghiacciaio più esteso delle Alpi italiane sta, lentamente, morendo.
A confermarlo anche le immagini dallo spazio. Secondo gli studiosi dell’osservatorio europeo del progetto Copernicus, «dal 2016 il ghiacciaio dell’Adamello si è ritirato di circa 200 metri a causa del riscaldamento globale». In più, secondo il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), entro la fine del secolo in questa regione delle Alpi le temperature aumenteranno tra i 3 ei 6 gradi Celsius. «Questo caldo e le estati più lunghe — proseguono da Copernicus— combinati con la mancanza di copertura nevosa sul ghiacciaio, non gli danno abbastanza tempo per congelarsi e lo fanno progressivamente svanire anno dopo anno».
Il ghiacciaio ha perso 2,7 chilometri di lunghezza tra la fine del XIX secolo ed oggi. Il 2022 è stato un anno secco e catastrofico per il ghiacciaio dell’Adamello, durante il quale ha perso 139 metri di lunghezza in un solo anno. Lo strato di neve è meno spesso e le temperature dell’estate, sempre più lunga, lasciano meno tempo per gelare. Il ghiacciaio si sta frammentando e presenta quindi molteplici fronti agli attacchi del riscaldamento globale. Secondo il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc), in questa regione delle Alpi le temperature aumenteranno tra uno e tre gradi Celsius nel 2050 e tra tre e sei gradi entro la fine del secolo. Di questo passo il ghiacciaio dell’Adamello potrebbe scomparire prima della fine del secolo.
In una situazione del genere, dunque, emergono tutti i segreti custoditi almeno nell’ultimo secolo. Compresi quelli del primo drammatico conflitto mondiale.
Agonia Il ghiacciaio, anche nel 2023, ha proseguito nel suo drammatico arretramento