«Estirparel’antisemitismoincittà» L’impegnodelleforzepolitiche
El Ikhateb (Associazione Italia-Palestina) critico su alcuni incontri organizzati dalla Loggia
Suona l’allarme dell’antisemitismo in città. L’impegno di tutte le forze politiche in Loggia mira ad estirpare questa terribile piaga dalla nostra città. Non è un caso che la discussione sulla definizione di antisemitismo dell’IHRA diventi l’occasione per far emergere il problema, che non deve assolutamente essere ignorato.
«Recentemente a Brescia non si sono verificati gravi atti di antisemitismo ma siamo al lavoro per estirpare anche quella parte di antisemitismo presente» ammette il presidente della commissione istruzione, Pietro Ghetti.
L’associazione Italia Israele, per voce della propria vicepresidente, Silvia Quilleri specifica che «a Brescia si sono verificati atti di antisemitismo
Conflitto in modo particolare dopo l’esplosione del conflitto (successivo all’attacco di Hamas in Israele dello scorso 7 ottobre, ndr). Siamo sicuri — si interroga Quilleri — che l’antisemitismo non ci appartenga più?».
Ma nella nostra città il fenomeno è più complicato da studiare poiché «qui non c’è una sinagoga, una comunità ebraica, i residenti sono per lo più laici e vivono normalmente senza simboli religiosi» analizza Quilleri.
L’attenzione delle istituzioni si deve alzare perché il recente conflitto israelo-palestinese viene sfruttato dai gruppi estremisti per fare proselit i smo tra i cittadini palestinesi.
«L’antisemitismo si traveste da antisionismo. Sono stato contattato da gruppi antisemiti ma ho declinato immediatamente. Purtroppo il sionismo con i suoi crimini si presta a questo tipo di azione. E ci sono gruppi che attraggono quei palestinesi che sono accecati dai crimini compiuti da Israele» rivela Mohammed El Ikhateb, membro dell’associazione amicizia Italia Palestina.
La decisione compiuta dalla commissione istruzione di ascoltare i relatori Giorgio Zubani (Focolarini), Emanuele Fiano (onorevole Pd), David Meghnagi (professore universitario) e Fiamma Nirenstein (giornalista) trova il biasimo del movimento rappresentato da El Ikhateb: «Chiediamo più equilibrio, noi abbiamo proposto un nome e ci è stato negato».
L’ex deputato del Partito Democratico non è gradito alla comunità palestinese: «Fiano ha dichiarato di essere sionista, difende sempre Israele invece, è più freddo sulla Palestina».
Ben più duro il commento nei confronti dell’onorevole Fiamma Nirenstein poiché «vive in una colonia considerata da tutti illegale, è una giornalista vicina ai partiti ultranazisti e razzisti. Io mi auguro che non la ospiterete» tuona El Ikhateb.