Teoria critica, al via ciclo di incontri
C’erano i francofortesi, importante movimento filosofico-sociologico, e pure gli ammiratori di Franco Fortini, italianista di coriaceo e lucido impegno politico. Negli anni ’60 e ’70 si giocava con le parole e le assonanze, ma al di là di ogni sentimentalismo d’epoca, non si può che convenire che quelli erano altri tempi e soprattutto altri erano gli intellettuali di riferimento.
Domani alle ore 16.30 presso la Sala del Camino di Palazzo Martinengo, in Via San Martino della Battaglia 18, riprendono le conferenze del ciclo di incontri «Teoria critica: nuove prospettive», organizzato dall’Associazione culturale Odradek XXI in collaborazione con il Comune di Brescia e Fondazione Asm. L’iniziativa si svolge in occasione del centenario della fondazione dell’Istituto per la Ricerca Sociale di Francoforte, nel cui ambito prese vita la cosiddetta «Scuola di Francoforte», un laboratorio concettuale di riflessione politica e sociale che prendeva spunto da Marx e le cui implicazioni offrono ancora oggi sorprendenti chiavi di lettura delle dinamiche del Novecento fino ai giorni nostri (le patologie della società capitalistica e della cultura di massa, la mercificazione, la reificazione).
La loro critica smascherava le contraddizioni di un mondo che pensava ad futuro libero e disalienato, votato alla produzione e all’economia. E nel contempo anticipava le aporie attuali che mettono in crisi le stesse democrazie odierne.
I grandi maestri francofortesi furono Max Horkheimer, Theodor Adorno, Herbert Marcuse, Walter Benjamin.
La Scuola fondata nei primi anni Venti venne chiusa con l’avvento del nazismo al potere nel 1933. Molti emigrarono all’estero e alcuni rientrano in Germania alla fine del conflitto per ridare vita all’Istituto dove si forma una nuova generazioni di studiosi tra cui spicca Jurgen Habermas.
Il primo incontro si soffermerà sui temi dell’estetica nella società dei consumi e dell’industria culturale.
Relatori Stefano Marino (La dialettica tra universale e particolare nella critica all arte di massa e alla popular music) e Giovanni Matteucci (Il paradosso dell’impersonalità: il soggetto estetico tra alienazione ed emancipazione nella teoria critica).
Seguiranno altri cinque incontri, sempre di giovedì e a cadenza settimanale, con autori di varie discipline che affronteranno tematiche connesse alle nuove forme di capitalismo digitale, alla crisi di senso della politica, alla persistenza della coscienza utopica e religiosa.
Da segnalare, infine, l’ultimo appuntamento quello dell’8 febbraio fissato con Lucio Caracciolo, il direttore di Limes (L’Italia nell’Europa ridivisa). Il programma completo è disponibile sul sito dell’Associazione Odradek XXI.