Nuovo rinvio per l’allenatrice accusata da 12 allieve
Una serie di questioni tecniche ha portato al rinvio dell’udienza prevista ieri, davanti al Gup, a carico di Stefania Fogliata. L’ex insegnante di ginnastica ritmica sarà in tribunale il mese prossimo per rispondere di maltrattamenti fisici, violenza e umiliazioni verbali, ai danni delle sue giovani allieve (tutte minorenni) della palestra Nemesi di Calcinato. L’insegnante trentenne, lo scorso ottobre, si era vista rigettare dal Gup, Federica Brugnara, la richiesta di patteggiamento— 1 anno 10 mesi e 15 giorni di reclusione— presentata tramite il suo legale, l’avvocato Paolo Botticini, e per questo gli atti erano tornati al pm Alessio Bernardi, titolare dell’inchiesta. L’indagine era stata avviata, nell’agosto del 2022, dopo la denuncia presentata dalle madri di due ginnaste. Nei racconti delle ragazze, cui si erano aggiunte altre compagne (12 le parti offese individuate), si parlava di insulti, addirittura di frustate con i nastri utilizzati per gli esercizi, di schiaffi, di forti pressioni psicologiche e di pasti forzatamente saltati per far scendere sempre più la lancetta della bilancia. Un etto di più poteva infliggere l’epiteto di «maiale». Una delle allieve aveva riferito di essere stata costretta a leccare dello yogurt dal pavimento della palestra. E se le ginnaste non si impegnavano abbastanza, secondo quanto raccontato, la punizione erano ceffoni. Una situazione insostenibile che aveva portato alcune ragazze, ritenute promesse della disciplina, a livello nazionale e internazionale, ad abbandonare la ritmica. L’insegnate trentaduenne ha sempre sostenuto che le denunce siano frutto di un sentimento di vendetta per la mancanza di risultati. Agli atti, insieme alle testimonianze, non solo delle ragazzine, ma anche di genitori e persone che avrebbero assistito ai maltrattamenti, sono finiti anche chat, fotografie e video girati in palestra. Stefania Fogliata a gennaio dello scorso anno aveva ricevuto dalla Procura l’interdittiva che le impediva di svolgere l’attività di allenatrice in tutte le palestre italiane. E, poco dopo, anche la giustizia sportiva le aveva inflitto una squalifica per un anno, sospendendo anche la società sportiva per le presunte violazioni dei codici etici e di comportamento federali e del Coni. La Fgi, in una nota, aveva precisato che Stefania Fogliata era in possesso solo di un attestato come tecnico societario e che non era direttamente sotto controllo della Federazione.