Un «multiverso» fatto di piccole e grandi scelte
Il Ctb presenta «Costellazioni», lo spettacolo va in scena venerdì e sabato alle 20.30 alMinaMezzadri
Lei, lui, interi universi. L’amore che è o potrebbe essere, quello che, da qualche parte - non in questo “qui” e “ora” - forse sarà. La vita che si costruisce con le parole dette, non dette o dette male: un multiverso fatto di piccole e grandi scelte che compongono le “Costellazioni” in scena venerdì e sabato alle 20.30 al Mina Mezzadri. I biglietti per lo spettacolo, prodotto da Teatro Franco Parenti e Tpe Teatro Piemonte Europa, sono esauriti: da mezz’ora prima dell’inizio verrà stilata una lista d’attesa secondo l’ordine di arrivo per la vendita di eventuali biglietti di spettatori rinunciatari.
A lavorare sul testo di Nick Payne è il regista Raphael Tobia Vogel, insieme a Elena Lieti (che con questo spettacolo ha vinto il Premio Enriquez 2022 come migliore attrice) e Pietro Micci che interpretano rispettivamente Elena, di professione cosmologa, e Pietro, apicoltore. La cornice è quella quantistica, spiega il regista: «Secondo la teoria del multiverso ogni decisione crea un’infinità di universi paralleli. Un dettaglio può cambiare le cose».
Lo spettacolo ricorda anche la forza creatrice della parola: «Alcune scene sono identiche, cambia solo una frase o una singola parola, oppure
Sul palco Gli attori Elena Lietti e Pietro Micci l’intenzione con cui viene pronunciata». E ogni minimo cambiamento è un cambiamento radicale: «È stato un lavoro molto stimolante. Ci ricorda che non esiste mai una sola scelta ma bisogna mettere perennemente in discussione ogni nostra decisione». Dal primo incontro alla seduzione, dall’idillio della storia d’amore alle difficoltà, quindi gli ostacoli, i tradimenti. E poi una scelta difficile. «Il pubblico empatizza anche con le versioni “meno riuscite” della coppia, forse perché tutti noi abbiamo fallito o ci troviamo a chiederci come sarebbero andate le cose se avessimo fatto scelte diverse», spiega
Vogel. Un argomento universale in ogni senso: «La prima parte dello spettacolo è più leggera e ricorda quasi una commedia romantica, anche se delicata e colta. Troviamo l’imbarazzo iniziale dei primi incontri, la tenerezza con cui i due protagonisti si buttano in questa avventura sentimentale. Nella seconda parte invece si fa strada un aspetto legato alla malattia che porta gravosità e pesantezza nella relazione di coppia. C’è però anche un tema di sopravvivenza e rinascita, elementi che prendono vita mostrando tutti gli universi possibili».