Corriere della Sera (Brescia)

Un «multiverso» fatto di piccole e grandi scelte

Il Ctb presenta «Costellazi­oni», lo spettacolo va in scena venerdì e sabato alle 20.30 alMinaMezz­adri

- Nicole Orlando

Lei, lui, interi universi. L’amore che è o potrebbe essere, quello che, da qualche parte - non in questo “qui” e “ora” - forse sarà. La vita che si costruisce con le parole dette, non dette o dette male: un multiverso fatto di piccole e grandi scelte che compongono le “Costellazi­oni” in scena venerdì e sabato alle 20.30 al Mina Mezzadri. I biglietti per lo spettacolo, prodotto da Teatro Franco Parenti e Tpe Teatro Piemonte Europa, sono esauriti: da mezz’ora prima dell’inizio verrà stilata una lista d’attesa secondo l’ordine di arrivo per la vendita di eventuali biglietti di spettatori rinunciata­ri.

A lavorare sul testo di Nick Payne è il regista Raphael Tobia Vogel, insieme a Elena Lieti (che con questo spettacolo ha vinto il Premio Enriquez 2022 come migliore attrice) e Pietro Micci che interpreta­no rispettiva­mente Elena, di profession­e cosmologa, e Pietro, apicoltore. La cornice è quella quantistic­a, spiega il regista: «Secondo la teoria del multiverso ogni decisione crea un’infinità di universi paralleli. Un dettaglio può cambiare le cose».

Lo spettacolo ricorda anche la forza creatrice della parola: «Alcune scene sono identiche, cambia solo una frase o una singola parola, oppure

Sul palco Gli attori Elena Lietti e Pietro Micci l’intenzione con cui viene pronunciat­a». E ogni minimo cambiament­o è un cambiament­o radicale: «È stato un lavoro molto stimolante. Ci ricorda che non esiste mai una sola scelta ma bisogna mettere perennemen­te in discussion­e ogni nostra decisione». Dal primo incontro alla seduzione, dall’idillio della storia d’amore alle difficoltà, quindi gli ostacoli, i tradimenti. E poi una scelta difficile. «Il pubblico empatizza anche con le versioni “meno riuscite” della coppia, forse perché tutti noi abbiamo fallito o ci troviamo a chiederci come sarebbero andate le cose se avessimo fatto scelte diverse», spiega

Vogel. Un argomento universale in ogni senso: «La prima parte dello spettacolo è più leggera e ricorda quasi una commedia romantica, anche se delicata e colta. Troviamo l’imbarazzo iniziale dei primi incontri, la tenerezza con cui i due protagonis­ti si buttano in questa avventura sentimenta­le. Nella seconda parte invece si fa strada un aspetto legato alla malattia che porta gravosità e pesantezza nella relazione di coppia. C’è però anche un tema di sopravvive­nza e rinascita, elementi che prendono vita mostrando tutti gli universi possibili».

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