Corriere della Sera (Brescia)

Scatto Germani: passa a Trento, è sola in vetta per una notte

Basket: nell’anticipo della seconda di ritorno, la squadra di Magro stravince 93-69 sul campo stregato

- Di Luca Bertelli

Questa è una vittoria che «fa rumore». La Germani decide di urlare a tutto il campionato la propria voglia di vincere (la parola scudetto pare non essere più vietata): lo fa in casa di Trento, dove non vinceva da sei anni e mezzo, contro l’unica squadra che era passata al Palaleones­sa nel girone d’andata. Gioco, partita e incontro: il risultato finale (93-69) evidenzia il dominio assoluto della squadra di Magro, che ha iniziato a premere sull’accelerato­re verso la fine del primo quarto. L’ingresso in campo a sorpresa di Petrucelli, dato per sicuro assente, ha dato un segnale a tutti i compagni: non c’era nulla da preservare, questa era una gara già decisiva per molti motivi, anche psicologic­i. Brescia ha così creato il solco (52-32 all’intervallo), spinta dalla verve di Christon e dalla prova sopra i propri recenti standard di Akele, Gabriel e Cobbins. Non c’è stato bisogno di una gara perfetta di Bilan e Della Valle (Massinburg, il migliore, è più di un sesto uomo per la squadra), anche questo vuol dire tanto: un gruppo che sa trovare un tenore diverso in ogni occasione è un gruppo forte. Serviva però uno squillo, dopo alcune partite che avevano instillato qualche dubbio sulla possibile tenuta nel lungo periodo: prima il ko a Brindisi con l’ultima della classe, poi una metà gara deludente con Treviso, che era stata surclassat­a solo nei secondi venti minuti. Trento sembrava l’avversario più pericoloso, adesso, poiché spesso indigesto, ma l’assenza di Hubb si sta facendo sentire e l’impegno europeo lascia scorie difficili da smaltire in Serie A. La Germani lo sa bene, lo scorso anno smarrì la via per i play off dopo essersi prosciugat­a in Europa, dove conta di tornare il prossimo anno dalla porta principale. Ma questo è il tempo del presente, è il tempo di una Germani capolista da nove giornate consecutiv­e. Non è una meteora, non può esserlo, a prescinder­e dai risultati odierni di Venezia (che può agganciare la vetta) e delle altre. Se Brescia è la macchina di canestri vista a Trento, può pensare solo a spingere sui pedali come se fosse una cronometro. La Dolomiti Energia era un tappone di montagna, nomen omen. E lo scatto è stato micidiale, alla Pantani.

Una lunga cavalcata

Brescia ha accelerato a fine primo quarto, a metà gara vinceva già di 20 punti

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