Corriere della Sera (Brescia)

Borrelli salva il Brescia Si procura e trasforma il rigore del pareggio

- Lu.Ber.

Avversario scorbutico (citazione di Maran), Brescia abulico. Il pareggio finale con il Sudtirol è la radiografi­a di una partita piatta per circa un’ora, in un pomeriggio freddo e con poco pubblico (circa cinquemila i presenti, che comprendon­o però tutti i 3493 abbonati), peraltro in aperta contestazi­one verso il presidente. Lo striscione srotolato prima della gara, fuori dal Rigamonti, recitava: «Non fai investimen­ti, non hai progettual­ità. Ma quale stadio di proprietà. Cellino vattene da questa città». La classifica è tornata a sorridere, ma la tensione resta. Il pareggio è risultato giusto, frutto del botta e risposta nella ripresa: avanti il Sudtirol al 20’ con Pecorino, rigore procurato e trasformat­o dal provvidenz­iale Borrelli (dalla panchina) al 36’. Si tratta della quinta rimonta con Maran, i punti guadagnati sono sette (quattro pareggi e una vittoria). Il pari messo in saccoccia non è da disprezzar­e. Va detto, tuttavia, che le rondinelle sono state abituate a giocare di rimessa contro avversari che amavano fare la partita: nella prima partita della nuova gestione con il pronostico apertament­e a favore, alla squadra è parso mancare l’uomo che può togliere le castagne dal fuoco con una giocata, uno spunto. L’equilibrio è fondamenta­le, certo, però senza la follia certe sfide non si vincono. Al massimo si pareggiano, come è accaduto, perché il Brescia attuale è un gruppo consapevol­e e compatto. Servirebbe però un piano B, l’allenatore non è Harry Potter e ha già fatto diversi miracoli a partita in corso. Stavolta, la mossa risolutric­e è arrivata dopo 25 minuti e non all’intervallo, anche se al tecnico non si può imputare di non averci provato: già al rientro negli spogliatoi, ha inserito Van de Looi e Bianchi passando al 4-3-1-2 in cui il trequartis­ta era però Galazzi, che preferisce partire largo ed è stato poi tolto per inserire Ferro, nell’arrembaggi­o finale, con Borrelli subentrato a sua volta a Moncini. Il Brescia è parso prendere in mano il pomeriggio dopo 10 minuti del secondo tempo: la prima attesa chance è capitata su cross di Bertagnoli per la testa di Bisoli - molto più a suo agio da mezzala - e il salvataggi­o sulla linea di Scaglia. Sono stati però poi gli ospiti a passare approfitta­ndo delle maglie larghe di una difesa che, senza Cistana, non è la stessa.

Così Pecorino, al 20’, ha staccato di testa sul cross morbido di Casiraghi lasciando sul posto Bertagnoli e anticipand­o Mangraviti. Poi, ecco l’invenzione del singolo: abile Gennaro Borrelli, con forza e astuzia, a 13 minuti dal termine, a portar via il pallone ad Arrigoni mentre quest’ultimo stava per rinviare in area. Decisione al limite, ma il Var dopo tre minuti di consulto ha invitato Cosso a indicare il dischetto. Bene così. Ma questo pareggio deve invitare la società a diventare protagonis­ta, e non spettatric­e, degli ultimi dieci giorni di mercato.

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Decisivo Borrelli dal dischetto: suo il gol del pareggio nel finale (LaPresse)
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BORRELLI Entra e salva il Brescia

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