I sindaci di Brescia e Bergamo raccontano di due capoluoghi a «IlCorriere delle città» partendo dallaCapitale
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà presente alle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della strage di piazza Loggia, il prossimo 28 maggio. La notizia è stata data dalla sindaca di Brescia Laura Castelletti ieri a «Il Corriere delle città», nuova iniziativa del Corriere della Sera che ha debuttato qualche giorno fa con il sindaco di Firenze Dario Nardella. «Stiamo preparando un calendario di iniziative insieme a Casa della memoria e alle associazioni. Stiamo facendo poi un importante lavoro nelle scuole sull’antifascismo perché è fondamentale trasferire la memoria ai giovani. E nel frattempo — ha evidenziato Castelletti — lavoriamo anche su uno spazio museale in cui raccogliere la storia della città». Il cinquantesimo, ha annunciato la sindaca, sarà anche quest’anno «una celebrazione condivisa» che si accompagna a un percorso giudiziario «lungo e dolorosissimo, in cui la tenacia ha portato ad alcune risposte che altrimenti non saremmo riusciti a ottenere». Quindi la conferma della disponibilità di Mattarella a presenziare alle commemorazioni: l’ultima visita del presidente in città risale a gennaio 2023, in occasione dell’inaugurazione dell’anno da Capitale italiana della cultura.
E proprio dal bilancio dell’anno da Capitale è partito il confronto, organizzato dal Corriere della Sera, tra Laura Castelletti e Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, intervistati da Maria Serena Natale e Venanzio Postiglione. A dare il via al dialogo l’esperienza da poco conclusa e condivisa da Brescia e Bergamo, intese come un’unica Capitale. Declinata al singolare, come singolare è stata la candidatura presentata dalle due città e maturata nel drammatico periodo del Covid.
L’avvio del dibattito trasmesso ieri pomeriggio sul sito del Corriere è affidato alle parole del presidente della
Repubblica Sergio Mattarella, che intervenendo alla cerimonia di apertura dell’anno della cultura a Pesaro ha elogiato il lavoro svolto dalle due città lombarde nel corso del 2023.
E della Capitale tanto Brescia quanto Bergamo tracciano un bilancio positivo in termini numerici (11,6 milioni di visitatori, il 40% in più di turisti) ma anche di legami e collabo
La sindaca di Brescia e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori hanno elencato pregi e problemi delle due città che amministrano razioni destinate a continuare nel tempo. Un confronto a tutto tondo che ha celebrato i successi condivisi ma ha anche toccato alcuni dei problemi aperti dei due territori. Come l’aumento incontrollato degli affitti brevi a scapito della residenzialità, che Gori ha definito «l’erosione dei centri storici». Un tema aperto su cui il governo, hanno evidenziato i sindaci, nonostante le molte sollecitazioni non sembra intenzionato a intervenire in tempi stretti.
«Anche a Brescia— ha evidenziato Castelletti — con la crescita del turismo cresce anche la difficoltà a trovare case in affitto. È però un aspetto che non va affrontato dalle singole città. Deve esserci una risposta nazionale». Quindi le molte difficoltà in ambito sanitario: «I nostri territori vantano eccellenze ospedaliere ma registriamo anche l’assenza della sanità territoriale. Le risorse non sono sufficienti: le case di comunità stanno impiegando