Minacce, botte e spari contro la casa: arrestato
Pare non avesse preso bene per niente la fine della relazione di sua sorella. Lui, l’ex, e la sua famiglia tutta, sono finiti — letteralmente — nel mirino: delle sue armi da fuoco. In diretta Facebook, la prima, ha inquadrato una pistola e un fucile: «Sto venendo a casa vostra, picchio vostro padre ammalato, vi sparo, ammazzo i vostri figli davanti a voi», «violento tua moglie e la porto via», si è rivolto allo zio. Poco prima, stando alle testimonianze, aveva aggredito con una mazza da baseball e cercato di investire proprio l’ex fidanzato della sorella.
Ci è andato davvero, a casa dei suoi parenti, in un crescendo di dissidi familiari che avrebbero potuto avere ben altro epilogo. A Dello. Il 13 gennaio scorso. Dove avrebbe sparato almeno quattro volte contro l’abitazione, «mirando a una finestra del primo piano» infrangendo il doppio vetro: «Vi ammazzo, figli di p..., vi violento». Per fortuna, dentro non c’era nessuno.
In una seconda diretta Facebook, poco dopo, avrebbe poi rivendicato la paternità del gesto, ben indicando, di nuovo, pistola e fucile: «Sono venuto a casa vostra, ammasserò te e tuo fratello, non c’eravate, vi siete salvati. Io ho solo pistole vere, un caricatore, guarda sono veri. Ora aspetto che vadano via i carabinieri, ti farò ancora peggio». Il giorno dopo, ancora, in un post: «Speriamo che domani mi mettano in galera » . E una terza diretta: «Vengo ad ammazzarvi quando non ve lo immaginate, vengo quando tu sarai seduto al tavolo con i bambini».
Accusato a vario titolo di minacce, stalking e danneggiamento con esplosione di colpi d’arma da fuoco, oltre che di porto in luogo pubblico di armi, su ordinanza firmata dal gip Cesare Bonamartini è finito in carcere Abel Peverello, 23 anni, qualche precedente per truffa, senza fissa dimora, di origini rom. I carabinieri, coordinati dalpmEttore Tisato, nell’appartamento di Dello hanno recuperato, nella camera al primo piano, tre frammenti metallici e uno in piombo, riconducibili a
I carabinieri hanno individuato il presunto responsabile a Mazzano e lo hanno quindi accompagnato a Canton Mombello
un’ogiva. Lungo la strada sterrata, a circa venti metri, quattro bossoli calibro 9x21. «Era la voce di Abel, è stato lui a sparare» ha fatto mettere agli atti la moglie di una delle vittime designate, che se ne stava «da sola al piano di sotto».
Non solo si è attribuito l’azione intimidatoria, ma il 23enne ha «ulteriormente minacciato le persone offese promettendo loro che sarebbe tornato per ucciderli» scrive il gip. Per il quale i fatti presentano «profili di significativa violenza, tali da destare obiettivo allarme». Ancora, il ricorso alle armi e «l’orgoglio con cui ha rivendicato la paternità dei fatti denotano una totale inconsapevolezza della gravità delle condotte». Individuato a Mazzano, Abel Peverello è stato accompagnato in cella dai carabinieri di Verolanuova.