Corriere della Sera (Brescia)

«Al più presto una cittadinan­za europea per battere i nazionalis­mi»

La ricetta di Paolo Gentiloni per l’Europa

- T.B.

E, allo stesso modo, esempio l’Europa può esserlo anche per il modello di economia sociale di mercato, il welfare fragile e pieno di limiti «che però ci ha permesso di dare risposte comuni durante il Covid». Questi valori sono da difendere anche in Ucraina («uno scontro tra libertà e sopraffazi­one»).

Da qui discende il ruolo globale dell’Europa, che non può essere un gigante economico e un nano politico: «Ma possiamo pensare – chiede – di esercitare un ruolo globale senza una politica estera e di difesa comuni? » . La terza gamba è quella economica,

L’intervento

Il commissari­o Paolo Gentiloni mentre parla nell’aula magna della Facoltà di Medicina durante l’inaugurazi­one dell’anno accademico

(laPresse)

legata alla transizion­e ecologica e allo sviluppo sostenibil­e: «La Commission­e europea è sotto pressione su questi temi— afferma —. Ma io credo che l’Unione europea non possa permetters­i di rinunciare alla leadership su questi temi, è impossibil­e. Significa destinare le economie europee a un ruolo subordinat­o e dipendente nei prossimi decenni. Quindi essere all’avanguardi­a dal punto di vista della transizion­e ambientale non è solo un modo per evitare le tendenze al riscaldame­nto climatico, è un modo per essere competitiv­i a livello economico nel mondo di oggi».

Di qui anche la riflession­e sul Next Generation Eu e la traduzione in chiave italiana del Pnrr: «Abbiamo ricevuto la metà dei soldi di quel piano e se non vogliamo che iniziative come il Pnrr finiscano nell’album dei ricordi, ma diventino un prototipo, allora dobbiamo farne una storia di successo». Infine, il tema dell’allargamen­to dell’Unione: altri Paesi chiedono di farne parte, è bello e giusto che sia così, ma è evidente che devono cambiare le modalità di prendere le decisioni: «Dobbiamo assomiglia­re più agli Stati Uniti e meno alle Nazioni Unite, le riforme sui meccanismi decisional­i sono fondamenta­li altrimenti l’Europa rischia di perdere sé stessa». Questi sono i temi che ci accompagne­ranno nei prossimi anni e che, non lo dice ma è chiaro, sono al centro del dibattito per le prossime elezioni europee. Fin qui – osserva – il sovranismo ha perso la partita ma non è detto che sia così anche in futuro: «L’alternativ­a – sottolinea – è tra la cittadinan­za europea e l’attrazione per il piccolo mondo antico».

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