Corriere della Sera (Brescia)

Giustizia, Nordioprom­ette: «Entroil202­6 colmeremog­liorganici­inmagistra­tura»

IlGuardasi­gilli: «Questa cittàha soffertomo­ltoper laStrage, doverosoes­serequiogg­i»

- Mara Rodella

L’omaggio alla memoria, quella che torna al 28 maggio 1974 in piazza Loggia e «l’impegno a ricercare ancora la verità», il plauso ai «risultati» raggiunti dagli uffici giudiziari bresciani e una promessa su tutte: «In ottemperan­za ai vincoli del Pnrr, il nostro impegno, entro il 2026, è quello di colmare integralme­nte il vuoto di organici della magistratu­ra. Ce la stiamo mettendo tutta». Lo annuncia il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenen­do all’inaugurazi­one dell’Anno giudiziari­o della Corte d’appello di Brescia. Non a caso, aggiunge, «sono già in piedi tre concorsi per quattrocen­to posti: un quarto sta arrivando. Con la collaboraz­ione del Csm e dividendo i compiti, stiamo cercando di abbreviare tempi oggi obsoleti, ottocented­i schi, intollerab­ilmente lunghi». Basti pensare che «dal momento della domanda al conferimen­to della toga passano cinque anni». In tutto, il ministro parla di circa 1.300 posti per ampliare la pianta organica, tenuto conto anche dei pensioname­nti: «Condurremo poi un monitoragg­io con statistich­e a campione» ma, ammette, «in realtà noi vorremmo pure aumentarlo l’organico dei magistrati, che sta sotto la media europea». Anche perché, non ha dubbi Carlo Nordio, la carenza di magistrati è causa della lentezza della giustizia. Ma daremo anche una sistemazio­ne decorosa ai giudici onorari, fino ad ora considerat­i figli di un Dio minore e non è certo etico».

In questo senso, la Procura di Brescia aspetta il 25esimo pm sui trenta previsti dalla pianta organica, mentre, per esempio, al 30 giugno scorso in

Tribunale erano vacanti i posti di nove magistrati (due presidenti di sezione e 7 giudici, 11 Gop e ben 95 amministra­tivi (il 31% delle risorse previste)— la vera emergenza che supera in alcuni casi il 50% di scopertura — mentre drammatica è la situazione dei giudici di Pace: Brescia ne conta 8 sui 24 operativi solo sulla carta.

«Ho scelto Brescia— sottolinea il ministro — perché ha sofferto molto, per la strage di piazza Loggia. Era doveroso, per me, essere qui oggi, proprio in coincidenz­a con il Giorno della memoria», per portare «la mia testimonia­nza e quella del Governo, dove ancora si sta lavorando, dopo 50 anni, per trovare la verità». La strage bresciana e i campi di sterminio, dice, «talvolta ti fanno dubitare che esista la possibilit­à di realizzare la giustizia in questo povero mondo » dice Nordio: «Vanno superati con la buona volontà e la consapevol­ezza che debba essere realizzata nel miglior modo possibile».

Poi un elogio all’attività degli uffici giudiziari della Corte bresciana, troppo spesso «sottovalut­ata», come ribadito più volte, anche in occasione degli anni giudiziari, dai loro vertici. Perché «quando la giustizia funziona è un indice di civiltà e progresso. La giustizia rapida però non è in quanto tale sufficient­e a garantire equità» ma è pure vero «che un processo lento è di per sé iniquo. Quando parliamo di efficienza non lo facciamo per esprimere una categoria formale ma solo passando da lì possiamo arrivare al secondo step: una giustizia giusta». E «ci sono segnali rassicuran­ti, in tal senso: questo distretto è un esempio virtuoso ed è anche questa la ragione per cui ho voluto oggi, con la mia presenza che rappresent­a il Governo, rendere atto del vo

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