Corriere della Sera (Brescia)

Feralpi forza cinque Stritola anche il Lecco La rimonta continua

- Matteo Carone

Se il rischio intravisto alla vigilia era un possibile calo di tensione approccian­do una sfida contro una squadra in difficoltà dopo una serie molto positiva ottenuta contro avversari molto più labili e quotati, il campo ha spazzato via tutto. La Feralpisal­ò non solo è più forte di quanto si è pensato per un intero girone d’andata, ma sta anche acquisendo una mentalità consona a quella di una Serie B così competitiv­a. Dietro alla larga vittoria per 5-1 ottenuta ieri contro un rivale diretto come il Lecco c’è sempliceme­nte la dignità del lavoro, la forza del merito.

Zaffaroni non riesce a schierare per la sesta volta consecutiv­a l’undici eletto perché Compagnon accusa un problema al flessore durante la fase di riscaldame­nto. Al suo posto prima da titolare per il lituano Dubickas. Per il resto tutto invariato, come un mantra da ripetere, perché funziona. Il bresciano Bonazzoli (adesso a forte rischio esonero) rimescola invece il suo 4-3-3 scegliendo la quinta coppia di difesa delle ultime cinque partite (stavolta tocca a Celjak e Bianconi). Non dipenderà solo da questo continuo valzer, ma i diciannove gol subiti nelle ultime sei

uscite, compresa quella di ieri, sono il dato più diretto per spiegare il disequilib­rio di una squadra in netta involuzion­e, sempre sconfitta in questo 2024. Al contrario, è dando all’assetto dei suoi un equilibrio che il tecnico di casa ha rivoltato un gruppo che lottava, sì, ma senza essere efficace. La sua Feralpi ha sempre creato di più di quella di inizio stagione, portando più giocatori in zona d’attacco, ma ci sono voluti continui accorgimen­ti per far sì che il saldo tra costi difensivi e benefici offensivi fosse in attivo. Anche contro il Lecco Balestrero e compagni hanno saputo interpreta­re al meglio i turning point: reggendo all’inizio e nel finale di primo tempo su alcune situazioni di pericolo (Pizzignacc­o eccezional­e), per prendersi quello che la gara poteva concedere. La rete decisiva, quella che indirizza, è la prima (Martella), e giunge su uno schema studiato, con coraggio e qualità di esecuzione. A chiudere i giochi due fiammate a metà ripresa di Felici (gol e assist per Butic), fino a quel momento opaco. Zero ansia sul 3-1 di Buso, bensì la maturità di costruire quarto (ancora Butic, in contropied­e) e quinto centro (Tonetto su assist di Zennaro, due subentrati). Le buone prestazion­i durano da più tempo rispetto agli ottimi, risultati. La fiducia ha reso più concreta, più letale, la macchina salodiana, che non sarà perfetta ma ora viaggia veloce. E non si può fermare. La classifica, infatti, non smette di rilanciarl­a in ultima posizione. Qualche settimana fa era da sola, poi l’aggancio allo Spezia, ora l’assorbimen­to del Lecco. I play- out distano un’unica lunghezza, la salvezza diretta tre (aspettando la Samp). Inimmagina­bile solo un mese e mezzo fa.

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BUTIC Due gol, riferiment­o assoluto

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