Corriere della Sera (Brescia)

Cremonese superiore Le basta solo un gol per battere il Brescia

- Luca Bertelli

Il calcio è uno sport imprevedib­ile, bellezza, ma nove volte su dieci vince il più forte quando il divario di forze è tangibile. Così è andata a Cremona, nella sfida tra la nuova seconda del campionato (a -4 dal Parma), persino rinforzata rispetto alla retrocessi­one dello scorso anno, e l’ex ottava della cadetteria, ora sorpassata dal Modena. Allo Zini, nonostante la nebbia iniziale causata dai fumogeni, è emerso anche il differente obiettivo che inseguono le due società: da una parte un club che cerca con forza di tornare in Serie A, ha investito sul mercato a gennaio (Falletti è un top player per la categoria), dall’altra uno che a quattro giorni dalla chiusura delle trattative assiste immobile senza nemmeno cercare di rinforzars­i dove è evidente esistano delle lacune. L’assenza di Cistana, senza il quale in due partite è arrivato sotto un punto, è un macigno per una rosa in cui Papetti e Mangraviti non hanno le stimmate dei leader: senza di lui si traballa sia con un reparto a tre sia a quattro, come successo a Cremona anche se lo schieramen­to di Maran resta ibrido. Entro mercoledì alle ore 20, un centrale forte deve arrivare. Non un tappabuchi. E resta

Ammutoliti la convinzion­e, suffragata da un pomeriggio nel quale la squadra ha creato poco o nulla, che un giocatore tra le linee - diverso dagli attuali - sarebbe vitale per risolvere i pomeriggi più intricati.

Quello di ieri lo è stato. Ed era nelle previsioni. Perdere a Cremona, primo ko esterno del nuovo corso, è nella logica delle cose ma il divario è stato più netto di quanto dica il risultato e un po’ di sana rabbia si è vista solo nella ripresa. Come ha però ricordato l’allenatore, contro un avversario del genere non puoi sempre affidarti alla rimonta. Nel secondo tempo, oltre a una fiammata di Bianchi - appena entrato - che ha impegnato Jungdal, sono state più clamorose le parate di Andrenacci nell’altra metà campo per tenere in piedi una partita che nel primo tempo era stata sbloccata alla mezz’ora da Abrego, entrato in campo dopo 11 minuti per l’infortunat­o Collocolo. Bella la manovra di squadra, con l’assist di Coda, ma i già citati Papetti e Mangraviti si sono fatti infilare con facilità estrema. Zanimacchi­a e Sernicola, sugli esterni, hanno fatto quel che volevano: il divario poteva essere più ampio e anche a centrocamp­o il Brescia è venuto meno, pagando le condizioni fisiche precarie di Bisoli (servirebbe un giocatore anche in quella zona, se Paghera continua a essere ritenuto marginale nelle rotazioni) e la giornata negativa di Galazzi, sostituito già all’intervallo. Proprio quest’ultimo, decisivo per la rincorsa, pare essersi eclissato all’improvviso. Essere sicuri del posto non è sempre la migliore strategia per far rendere al meglio i giocatori: va ripristina­ta competitiv­ità per cambiare le carte in tavola. Ma servono anche alternativ­e all’allenatore: ora non le ha.

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 ?? ?? La Cremonese esulta al triplice fischio, al Brescia solo rabbia ( LaPresse)
La Cremonese esulta al triplice fischio, al Brescia solo rabbia ( LaPresse)

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