Giorni diaria pessima in città mai dati dell’ agglomerato« evitano» i divieti
Brescia città in questi giorni sta vivendo uno strano paradosso. La qualità dell’aria in centro è pessima. E lo dimostrano i dati della centralina Arpa installata in Broletto: sette giorni di fila di superi del PM10 rispetto ai livelli imposti dall’Unione Europea (ovvero 50 microgrammi per metro cubo). Che sarebbero otto se si aggiungono i dati di ieri, desumibili dalle stime che Arpa produce online sul proprio sito. La concentrazione giornaliera delle cancerogene PM2,5 martedì è arrivata ad essere quattro volte quella indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la tutela della salute umana. Ma se in altre città i divieti regionali si sono attivati giorni fa a Brescia si sono evitati. Il motivo? Per il calcolo della qualità dell’aria si fa una media dei risultati giornalieri delle centraline Arpa presenti nell’agglomerato urbano. E le concentrazioni di PM10 a Sarezzo, da sabato a martedì, erano sotto il fatidico limite dei 50 microgrammi. Sotto il limite, nella sola giornata di domenica, anche quelli al Villaggio Sereno. E così, secondo l’algoritmo regionale, a ieri i giorni di «superi» dell’agglomerato erano solamente due. Eppure le mappe Arpa sono impietose: l’intera provincia nella fascia sub-collinare è avvolta da una nube venefica, complice l’assenza di piogge e l’inversione termica. I rischi per la salute li ha dimostrati già anni fa la cardiologa del Civile Savina Nodari: se aumenta il PM10 aumentano proporzionalmente infarti, ictus e ricoveri al pronto soccorso. Non è questa un’emergenza?