Migliaia alla fiaccolata pro Palestina
In prima linea «Sanitari per Gaza»: «Siamo di fronte a una delle più gravi crisi sanitarie di questo secolo»
«A Gaza mancano medici, infermieri e farmaci, al punto che interventi in urgenza e amputazioni sono fatti senza anestesia. A Gaza sta avvenendo una delle più gravi crisi sanitarie di questo secolo». A ricordarlo, ieri, sono stati i «Sanitari per Gaza», rete di medici e infermieri che hanno promosso e aperto la fiaccolata in solidarietà con la Palestina e per dire stop ai bombardamenti. Poco meno di duemila le persone che hanno aderito all’appello, portando lumini (raffiguranti anche padre Pio e papa Francesco in alcuni casi) e candele al corteo partito da piazza Rovetta e arrivato in piazza Duomo dopo aver attraversato Carmine e vie del centro storico. Parte di una rete nazionale i sanitari bresciani, tra loro in camice bianco anche l’ex consigliere comunale Donatella Albini e la rappresentante di Azione in Provincia Suela Plaka, si pongono l’obiettivo di facilitare l’arrivo di donne e bambini che necessitano di trattamenti medici, di organizzare delle missioni (al momento precluse) di personale ospedaliero nei territori devastati dai bombardamenti e di raccogliere farmaci e fondi. «A Gaza c’è una catastrofe umanitaria — è stato ricordato ieri —, 27 dei 37 ospedali sono andati distrutti, 326 operatori sanitari sono stati uccisi, una popolazione di 2,2 milioni di abitanti, che già si concentrava in un’area di 360 chilometri quadrati (un tredicesimo della provincia di Brescia, ndr), oggi è stata costretta a lasciare le proprie case per concentrarsi a Rafah, in un’area di 60 chilometri quadrati». È con le immagini di questa tragedia in atto che la mozione sull’antisemitismo approvata a inizio settimana in consiglio comunale (con la spaccatura del centrosinistra) ieri è finita in secondo piano: «Una mozione ambigua, che per le sue caratteristiche ci dà degli antisemiti — ha osservato Umberto Gobbi di Diritti per Tutti —. Un’accusa infamante che suona anche ridicola da parte di chi ha votato allo stesso modo dei rappresentanti di un partito che ha ancora la fiamma nel simbolo che richiama il fascismo e le leggi razziali». La mozione, ovviamente, non ha impedito la manifestazione di ieri e le altre che verranno per dire basta alla tragedia in corso e chiedere un maggiore impegno per fermare la guerra. Lo stesso impegno che hanno chiesto 800 funzionari UE e Usa sottoscrivendo un appello (in alcuni casi accompagnato da dimissioni) che invita i Governi a «non diventare complici di una delle più gravi catastrofi umanitarie del secolo».