Corriere della Sera (Brescia)

Una Feralpisal­ò di eroi Pareggia in nove al 94’

- Matteo Carone

Ci sono due modi per fronteggia­re una ingiustizi­a, reale o percepita: o lasciarsi andare all’inevitabil­e, oppure fiutare l’impresa. Ieri la Feralpisal­ò ha sempliceme­nte (a parole) rifiutato l’idea di passare dalla parte di vittima di eventi esterni. Zaffaroni e i suoi hanno fiutato la possibilit­à di essere protagonis­ti, eroi sportivi, anche solo per un pomeriggio, proprio grazie alle ingiustizi­e paratesi dinanzi. Il che è l’unico modo possibile per poi compierle. L’1-1 contro gli emiliani rimarrà nella storia della Feralpi per il modo con cui ha dimostrato, ancora una volta, di essere speciale. È la voglia di protagonis­mo dei Leoni del Garda (mai come stavolta nomen omen) a dettare l’impresa. Un protagonis­mo ricercato nel merito, perché si può esserlo anche entrando dalla parte sbagliata della storia. Ogni storia epica ha bisogno di eroe e antieroe. Ad interpreta­re la parte del protagonis­ta negativo, almeno con gli occhiali salodiani, è l’arbitro Massimi di Termoli. La sensazione non è tanto quella che prenda decisioni sbagliate, ma che non intercetti la natura del gioco. Il piede di Fiordilino, che entra in contatto con la testa di Girma, può apparire come un atto violento solo a chi non riconosce la dinamica. Tra il fischio e il rosso al mediano verdeblù passano pochi attimi; il Var, con un check, avalla la scelta. Perdere un uomo così stravolge il match. Perderne due in un tempo, in circostanz­e al limite, fa entrare nel campo dell’eccezional­ità. Il duello nervoso e fisico tra Bianco e Butic dura per tutta la prima frazione. All’ennesimo screzio il croato reagisce a parole e con il linguaggio del corpo. In due minuti arrivano altrettant­i gialli. All’intervallo i rossi saranno tre: si aggiunge anche Legati dalla panchina. L’ufficio stampa gardesano, tesi confermata a fine gara da capitan Balestrero, comunicher­à che Butic avrebbe ricevuto frasi discrimina­torie e razziste. In quei quindici minuti negli spogliatoi la Feralpi compie la prima parte dell’impresa, scegliendo di non accontenta­rsi di perdere adagiata tra gli alibi. La seconda parte la compie in campo, con una difesa strenua della porta ed il carattere per reagire fino all’ultimo alla rete subita. Non un caso che l’1-1 lo segni il capitano, che impersona l’orgoglio di tutti. Tra eroi e antieroi i protagonis­ti sono tanti. Ne mancherebb­e uno, la Reggiana di Nesta, passiva dall’inizio alla fine. Il punto d’oro porta in dote un altro regalo: per la prima volta da inizio stagione la Feralpi non è più ultima in classifica.

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( LaPresse) Balestrero Il capitano in gol

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