Una Feralpisalò di eroi Pareggia in nove al 94’
Ci sono due modi per fronteggiare una ingiustizia, reale o percepita: o lasciarsi andare all’inevitabile, oppure fiutare l’impresa. Ieri la Feralpisalò ha semplicemente (a parole) rifiutato l’idea di passare dalla parte di vittima di eventi esterni. Zaffaroni e i suoi hanno fiutato la possibilità di essere protagonisti, eroi sportivi, anche solo per un pomeriggio, proprio grazie alle ingiustizie paratesi dinanzi. Il che è l’unico modo possibile per poi compierle. L’1-1 contro gli emiliani rimarrà nella storia della Feralpi per il modo con cui ha dimostrato, ancora una volta, di essere speciale. È la voglia di protagonismo dei Leoni del Garda (mai come stavolta nomen omen) a dettare l’impresa. Un protagonismo ricercato nel merito, perché si può esserlo anche entrando dalla parte sbagliata della storia. Ogni storia epica ha bisogno di eroe e antieroe. Ad interpretare la parte del protagonista negativo, almeno con gli occhiali salodiani, è l’arbitro Massimi di Termoli. La sensazione non è tanto quella che prenda decisioni sbagliate, ma che non intercetti la natura del gioco. Il piede di Fiordilino, che entra in contatto con la testa di Girma, può apparire come un atto violento solo a chi non riconosce la dinamica. Tra il fischio e il rosso al mediano verdeblù passano pochi attimi; il Var, con un check, avalla la scelta. Perdere un uomo così stravolge il match. Perderne due in un tempo, in circostanze al limite, fa entrare nel campo dell’eccezionalità. Il duello nervoso e fisico tra Bianco e Butic dura per tutta la prima frazione. All’ennesimo screzio il croato reagisce a parole e con il linguaggio del corpo. In due minuti arrivano altrettanti gialli. All’intervallo i rossi saranno tre: si aggiunge anche Legati dalla panchina. L’ufficio stampa gardesano, tesi confermata a fine gara da capitan Balestrero, comunicherà che Butic avrebbe ricevuto frasi discriminatorie e razziste. In quei quindici minuti negli spogliatoi la Feralpi compie la prima parte dell’impresa, scegliendo di non accontentarsi di perdere adagiata tra gli alibi. La seconda parte la compie in campo, con una difesa strenua della porta ed il carattere per reagire fino all’ultimo alla rete subita. Non un caso che l’1-1 lo segni il capitano, che impersona l’orgoglio di tutti. Tra eroi e antieroi i protagonisti sono tanti. Ne mancherebbe uno, la Reggiana di Nesta, passiva dall’inizio alla fine. Il punto d’oro porta in dote un altro regalo: per la prima volta da inizio stagione la Feralpi non è più ultima in classifica.