Donne e Stem, la scia di Amalia
La prima ingegnere in Aeronautica testimonial alla Statale
Amalia Ercoli-Finzi, classe 1937, è stata la prima donna laureata in Ingegneria Aeronautica al Politecnico di Milano. Oggi farà da testimonial in università statale (ore 18, Sala della biblioteca di via San Faustino 74/B), nell’ambito di una settimana di iniziative finalizzate a promuovere le discipline Stem, acronimo inglese che sta per Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica.
«In Italia abbiamo pochi laureati, ancor meno nelle discipline Stem. E, problema nel problema, abbiamo ancora meno donne che si iscrivono a queste università», ricorda Elisabetta Allevi, prorettrice alla didattica in Statale e docente di Metodi matematici dell’economia e delle scienze attuariali e finanziarie. «Mi sono iscritta al Politecnico l’anno prima che partisse lo Sputnik— ricorda Ercoli Finzi —, 5 ragazze su 650 maschi. E ad Ingegneria aeronautica ero l’unica donna».
I genitori volevano facesse matematica: «Dicevano che l’ingegneria non era cosa da donne ma con me avevano sbagliato tutto. Le donne sono brave e capaci e sono felice quando intraprendono percorsi Stem, che sono e saranno sempre più le materie del futuro». Le ragioni che ancora oggi (ma sempre meno, per fortuna) le tengono lontane dalle Stem sono di carattere culturale: «Un pregiudizio che si trasmette in ambito familiare e che fa comodo, perché crea suddivisione dei compiti ma per le donne diventa una condanna » . Lei pregiudizi e stereotipi non li ha voluti subire, ha seguito le sue passioni e ha fatto una carriera straordinaria, arrivando a guidare la missione Rosetta e il progetto aerospaziale per portare una sonda sul dorso di una cometa. Un’avventura, diventata anche un libro a tinte gialle denso di retroscena (La signora delle comete, Dedalo edizioni): « Una missione europea e quindi anche italiana importantissima, che ha voluto esplorare una cometa. Perché una cometa? Perché le comete sono quello che era la Terra in origine. E per cui studiando le comete facciamo archeologia della Terra». Non tutti quelli che studieranno Stem cavalcheranno le comete ma le competenze scientifiche sono fondamentali e sono parte di un percorso di educazione alla cittadinanza. «È importante che diventino patrimonio di tutti— sottolinea Elisabetta Allevi —, perché oramai tutti gli aspetti della vita quotidiana si giocano su queste competenze. La loro diffusione, con gli opportuni strumenti didattici, dovrebbe partire dalla scuola materna».