Direzione Ust, in corsa tre presidi
Ersilia Conte, Elena Lazza rie Marco Tarolli si contendono il ruolo rivestito fino a un mese fa da Giuseppe Bo nel li
Ersilia Conte, Elena Lazzari, Marco Tarolli. Confermata la corsa a tre per assumere la carica di dirigente dell’Ufficio Scolastico territoriale di Brescia in sostituzione di Giuseppe Bonelli, che dopo sei anni a Brescia il mese scorso è diventato responsabile per gli Esami di Stato e il supporto alle autonomie scolastiche per l’Ufficio scolastico regionale, oltre che provveditore a Como.
Nella giornata di lunedì, ultimo giorno per depositare le candidature, i tre nomi erano infatti questi, tutti attuali presidi di scuole superiori bresciane: Ersilia Conte dirige infatti l’Istituto di istruzione superiore Primo Levi di Sarezzo. Elena Lazzari è alla guida del liceo classico Arnaldo (dopo essere stata all’Abba Ballini per nove anni) e Marco Tarolli è l’attuale dirigente del liceo scientifico Calini. Da oggi ci sarà un mese di tempo per scegliere nella rosa dei tre, mandare la documentazione alla Corte dei Conti e, se tutto procede secondo le tempistiche, avere il nuovo dirigente per Pasqua. La provincia di Brescia, pur molto vasta e con molti docenti e studenti, per qualche motivo burocratico sconosciuto ai più è considerata di terza fascia, poco complessa e quindi (sul piano retributivo e delle progressioni di carriera) poco appetibile per dirigenti e ispettori regionali. A guidare l’Ufficio scolastico territoriale sarà quindi un dirigente scolastico. Nulla di grave, anzi, i tre hanno comunque una esperienza consolidata sul campo, conoscono il territorio e i relativi punti di forza e di debolezza. Tra i primi, sicuramente — come ricordato dallo stesso dirigente uscente Giuseppe Bonelli — l’attenzione diffusa per la scuola e l’alto livello di interazione e collaborazione tra enti, istituzioni, imprese, associazionismo. Tra i punti di debolezza vi sono ovviamente temi comuni quali la denatalità da un lato ( e quindi chiusura di sezioni e trasferimenti dei docenti) e la precarizzazione piuttosto elevata dall’altro. La provincia è vasta e, soprattutto nelle zone periferiche, a volte diventa davvero complicato trovare docenti disposti a trasferirsi. Non da ultimo c’è anche il tema degli episodi di violenza che coinvolgono anche la scuola. Brescia, tutto sommato, è un’isola quasi felice.
Di episodi ve ne sono stati negli anni, ma si contano davvero sulle dita di una mano. E, in alcuni casi, hanno avuto in realtà per protagonisti i docenti nei confronti degli studenti. Certo è che il fenomeno è sotto osservazione, almeno a livello nazionale. Proprio ieri il ministro Valditara ha parlato di aumento delle aggressioni compiute dai genitori. «Nell’ultimo anno scolastico avevamo avuto 36 casi (a livello nazionale, ndr)— ha detto il ministro —. Ora dopo neanche cinque mesi siamo a 27, ma se guardiamo solo alle aggressioni da parte dei familiari c’è già un aumento del 111%. Per gli episodi di cui sono responsabili gli studenti invece si registra un leggero calo, -11%».