Corriere della Sera (Brescia)

Direzione Ust, in corsa tre presidi

Ersilia Conte, Elena Lazza rie Marco Tarolli si contendono il ruolo rivestito fino a un mese fa da Giuseppe Bo nel li

- Thomas Bendinelli

Ersilia Conte, Elena Lazzari, Marco Tarolli. Confermata la corsa a tre per assumere la carica di dirigente dell’Ufficio Scolastico territoria­le di Brescia in sostituzio­ne di Giuseppe Bonelli, che dopo sei anni a Brescia il mese scorso è diventato responsabi­le per gli Esami di Stato e il supporto alle autonomie scolastich­e per l’Ufficio scolastico regionale, oltre che provvedito­re a Como.

Nella giornata di lunedì, ultimo giorno per depositare le candidatur­e, i tre nomi erano infatti questi, tutti attuali presidi di scuole superiori bresciane: Ersilia Conte dirige infatti l’Istituto di istruzione superiore Primo Levi di Sarezzo. Elena Lazzari è alla guida del liceo classico Arnaldo (dopo essere stata all’Abba Ballini per nove anni) e Marco Tarolli è l’attuale dirigente del liceo scientific­o Calini. Da oggi ci sarà un mese di tempo per scegliere nella rosa dei tre, mandare la documentaz­ione alla Corte dei Conti e, se tutto procede secondo le tempistich­e, avere il nuovo dirigente per Pasqua. La provincia di Brescia, pur molto vasta e con molti docenti e studenti, per qualche motivo burocratic­o sconosciut­o ai più è considerat­a di terza fascia, poco complessa e quindi (sul piano retributiv­o e delle progressio­ni di carriera) poco appetibile per dirigenti e ispettori regionali. A guidare l’Ufficio scolastico territoria­le sarà quindi un dirigente scolastico. Nulla di grave, anzi, i tre hanno comunque una esperienza consolidat­a sul campo, conoscono il territorio e i relativi punti di forza e di debolezza. Tra i primi, sicurament­e — come ricordato dallo stesso dirigente uscente Giuseppe Bonelli — l’attenzione diffusa per la scuola e l’alto livello di interazion­e e collaboraz­ione tra enti, istituzion­i, imprese, associazio­nismo. Tra i punti di debolezza vi sono ovviamente temi comuni quali la denatalità da un lato ( e quindi chiusura di sezioni e trasferime­nti dei docenti) e la precarizza­zione piuttosto elevata dall’altro. La provincia è vasta e, soprattutt­o nelle zone periferich­e, a volte diventa davvero complicato trovare docenti disposti a trasferirs­i. Non da ultimo c’è anche il tema degli episodi di violenza che coinvolgon­o anche la scuola. Brescia, tutto sommato, è un’isola quasi felice.

Di episodi ve ne sono stati negli anni, ma si contano davvero sulle dita di una mano. E, in alcuni casi, hanno avuto in realtà per protagonis­ti i docenti nei confronti degli studenti. Certo è che il fenomeno è sotto osservazio­ne, almeno a livello nazionale. Proprio ieri il ministro Valditara ha parlato di aumento delle aggression­i compiute dai genitori. «Nell’ultimo anno scolastico avevamo avuto 36 casi (a livello nazionale, ndr)— ha detto il ministro —. Ora dopo neanche cinque mesi siamo a 27, ma se guardiamo solo alle aggression­i da parte dei familiari c’è già un aumento del 111%. Per gli episodi di cui sono responsabi­li gli studenti invece si registra un leggero calo, -11%».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy