Maria Cabra mago delle luci «New York ora è casa»
Cosa hanno in comune i tredici episodi di «La prova è là fuori» (docu-serie Usa dedicata ad avvistamenti misteriosi), la mini-serie tv «Working, lavorare e vivere» (produzione Netflix con Obama guest star) e lo speciale tv «Hari Kondalobu: vacation baby»?
Il fattore comune è un nome italiano, anzi bresciano, che figura nello staff tecnico di tutti e tre i prodotti televisivi. Fra macchinisti, elettricisti e direttori della fotografia spunta infatti il nome di Maria Cabra. Famiglia originaria di Gambara, uno zio illustre (il compianto padre Giordano dei Piamartini), una vita da giramondo con preferenza per i Paesi anglosassoni, da 13 anni Maria è trapiantata negli Stati Uniti dove s’è ritagliata un posto nello star system del piccolo e grande schermo. Ha un posto che le consente di muoversi dietro la macchina da presa. E non stupisca di trovare il suo nome accostato alla qualifica di gaffer (che non significa gaffeur ma elettricista) o di best boy electric (il suo vice): è proprio il settore illuminotecnico, quello per cui Vittorio Storaro vinse tre Oscar, il campo d’azione di questa ragazza dal Dna global-bassaiolo.
L’esperienza di Maria s’è applicata nel 2023 a una cinquantina di prodotti cinetelevisivi, alcuni dei quali finiti in nomination agli Emmy Awards e al Sundance Film festival. Il fatto che una delle funzioni da lei normalmente svolte sia associata alla parola «boy» non la fa sentire a disagio. Anzi. Assicura che sul set non s’è mai sentita discriminata: «Ho conquistato la stima e il rispetto non con dibattiti culturali ma semplicemente lavorando duramente, con passione e rispetto altrui». Del resto Maria non ha mai cercato trattamenti di favore. «Se per montare una luce devi usare scale ripide o maneggiare cavi nello sporco di un determinato luogo bisogna farlo e basta».
Maria è stata aiutata ad adattarsi al sistema americano dalle sue esperienza giovanili: «Vivere a New York è come incontrare (quasi) tutto il resto del mondo stando a casa: ognuno ha una storia da raccontare, chi è emigrato secoli fa e chi è appena arrivato».
Dopo 13 anni Maria ha introiettato lo stile americano: «Ciò che mi ha permesso di vivere qui per tanti anni è principalmente la resistenza di fronte ai momenti duri». La nostalgia di casa per ora può attendere: «La mia vita e il mio lavoro oggi sono qui».