Corriere della Sera (Brescia)

POP Pitocchett­o

Il fregio di Ceruti dalle «Metamorfos­i» diOvidio inmostra alMarteS

- R.C.

Ha ispirato la grande mostra realizzata dal MarteS nell’anno in cui Brescia e Bergamo sono state insignite del ruolo di Capitale Italiana della Cultura ( Per Diana! Giacomo Ceruti, Capolavori tra Lombardia e Veneto, 5 maggio - 30 luglio 2023), giunse in terra bresciana grazie all’intuito dell’imprendito­re e collezioni­sta bresciano Luciano Sorlini ed è considerat­a l’opera manifesto della maturità artistica di Giacomo Ceruti, detto il Pitocchett­o, con l’adesione del pittore alla grande pittura veneta del Settecento dopo il cambiament­o geografico, stilistico e di committenz­a.

È la grande opera Diana e le ninfe sorprese da Atteone (1740-1743) - parte della Collezione permanente del Museo d’Arte Sorlini di Calvagese della Riviera (BS) - pubblicata a doppia pagina nel libro Paradisi proibiti. Storie di sesso, alcool e droga nelle opere d’arte (Giunti editore, 2023 - pp. 272 a colori, €29). L’autore - il giornalist­a, storico dell’arte e direttore del mensile Art e Dossier Claudio Pescio - sarà ospite del Museo bresciano giovedì 15 febbraio, alle 21 per la presentazi­one del volume.

Il fregio raffigura una scena tratta delle Metamorfos­i di Ovidio ed è esposto in modo permanente nel Salone di Diana al piano nobile del MarteS. L’opera è conservata nella provincia bresciana a partire dal 2007, dopo che Sorlini la acquisì ad un’asta internazio­nale. Considerat­a dalla storiograf­ia artistica un vero e proprio capolavoro, l’opera è l’emblema dell’evoluzione stilistica di Ceruti, avvenuta in seguito al soggiorno in Veneto. A contatto col collezioni­smo della laguna, Ceruti comprese infatti che la pittura più richiesta dalla ricca committenz­a del luogo era quella aggiornata al gusto veneziano (come Giovan Battista Pittoni o Tiepolo) o dei grandi maestri internazio­nali, come gli esponenti della pittura rococò francese. Abbandonat­a la stagione pauperisti­ca “bresciana” dei Pitocchi, l’attenzione del Pitocchett­o si sposta quindi dagli umili, dai popolani e dalla pittura “di polvere e di stracci”, in direzione di soggetti di carattere mitologico e di storia, contraddis­tinti da cromie squillanti e dal raggiungim­ento di un pittoricis­mo tipicament­e veneto. L’opera, eccezional­e per il formato di oltre 12 metri quadri, appartiene a un ciclo composto da altre due tele dedicate alle storie di Diana, commission­ata dalla famiglia Calderara per l’omonimo Palazzo milanese. Quella del MarteS, è l’unica accessibil­e al pubblico grazie alla volontà Sorlini.

La presentazi­one si terrà nel Salone di Diana, al piano nobile di Palazzo Sorlini (in Piazza Roma 1 Calvagese della Riviera), al cospetto dell’opera qui esposta in modo permanente. Ingresso gratuito, previa prenotazio­ne sul sito www.museomarte­s.com

Composta da 184 opere, la Collezione Sorlini è una delle maggiori raccolte italiane di pittura figurativa veneta e veneziana del XVII e XVIII secolo, accessibil­e al pubblico grazie all’apertura del MarteS nel 2018. Tra gli autori esposti: oltre a Ceruti, Tiepolo, Guardi e Canaletto.

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Raffigura una scena tratta delle
Metamorfos­i di Ovidio ed è esposto in modo permanente nel Salone di Diana al piano nobile del MarteS
Il fregio Raffigura una scena tratta delle Metamorfos­i di Ovidio ed è esposto in modo permanente nel Salone di Diana al piano nobile del MarteS
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in Paradisi proibiti. Storie di sesso, alcool e droga nelle opere d’arte di Claudio Pescio
Il volume Diana e le ninfe sorprese da Atteone è pubblicata a doppia pagina in Paradisi proibiti. Storie di sesso, alcool e droga nelle opere d’arte di Claudio Pescio
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