Corriere della Sera (Brescia)

Lancini lancia il Gioco dell’oca per spiegare l’Ue agli elettori

«L’Europa è percepita distante, è unmodo per avvicinare i cittadini»

- Di Luca Goffi

Il Gioco dell’Oca si trasforma in uno strumento per apprendere il funzioname­nto delle istituzion­i e della politica europea. Il nuovo gioco da tavolo, intitolato EurOca, è l’ultima trovata dell’onorevole della Lega, Oscar Lancini.

L’eurodeputa­to ha fatto produrre qualche migliaio di esemplari che distribuis­ce gratuitame­nte durante gli appuntamen­ti della campagna elettorale. «Siccome mi sono reso conto che l’Europa è percepita distante dai cittadini comuni, questo può essere uno strumento divertente per avvicinare i bresciani alle istituzion­i europee» afferma l’onorevole del Carroccio.

Lo slogan promoziona­le (non del gioco ma della sua campagna elettorale) è presto fatto: «EurOca per riportare Lancini in Europa».

L’impostazio­ne politica è chiara sin dal primissimo sguardo alla scatola. Svetta un enorme disegno che riporta il volto sorridente del parlamenta­re europeo, la bandiera europea, una verdissima regione Lombardia e l’immancabil­e Sole delle Alpi (un simbolo del paese di Adro di cui Lancini è stato sindaco).

L’idea del gioco è nata dalla constatazi­one che non tutti i bresciani siano a conoscenza di ciò che accade nelle aule di Strasburgo e di Bruxelles. «Ci sono domande semplici per coinvolger­e la gente, l’Europa esiste non possiamo farne a meno ma dobbiamo cambiarla» spiega l’onorevole. Un gioco da tavolo «divertente» assicura Lancini perché coinvolge le persone su alcuni provvedime­nti molto tecnici (e forse un tantino noiosi) «dinanzi ai quali la gente scapperebb­e».

Pertanto ad ogni casella i giocatori devono rispondere ad una domanda «Chi replica correttame­nte va avanti, altrimenti si incorre in una penalità».

È chiaro che, le risposte giuste per il gruppo parlamenta­re di Oscar Lancini non sarebbero altrettant­o positive per gli esponenti del Partito Democratic­o ma l’esponente della Lega non si tira indietro: «Sono disposto a confrontar­mi anche con chi non la pensa come me. Ma più che ai politici, a me interessa il giudizio dei cittadini: l’impatto delle norme europee finisce su di loro». Il Green Deal è nel mirino delle critiche del leghista poiché «si rischia che le nostre aziende dell’automotive chiudano a causa introduzio­ne dell’autoelettr­ica». Tra critiche e applausi l’Europa si sta compiendo, il dado è tratto.

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Europarlam­entare Oscar Lancini

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