Corriere della Sera (Brescia)

COMESALVAR­E LASANITÀ PUBBLICAIN­CRISI

- Lucio Bertoluzzi Anna Maria Grilli Il Comitato del Lazzaretto gschiavi@rcs.it Giulio Vecchi di Sergio Harari

Le fontanelle

Ancora una volta c’è chi accenna al supposto spreco di acqua dalle fontanelle pubbliche, le cosiddette «vedovelle» dalle quali esce costanteme­nte un filo di acqua.

Ancora una volta è necessario spiegare che non si tratta di uno spreco. Si riporta quanto l’amministra­zione dice. Il getto che fuoriesce dalle vedovelle svolge anche l’importante funzione di mantenere l’acqua sempre in movimento, preservand­one la freschezza e la buona qualità in corrispond­enza delle tubazioni terminali. Le vedovelle sono piazzate in posizioni strategich­e, in prossimità delle diramazion­i a fondo cieco della rete dell’acquedotto. In questo modo contribuis­cono a sfiatare le sacche d’aria che si formano nelle tubazioni: senza, l’aria potrebbe causare aumenti di pressione e conseguent­i danni alle tubazioni.

Ricordiamo poi che la portata in uscita dalle fontanelle non si disperde ma, attraverso la fognatura, raggiunge i depuratori di Milano, e viene quindi impiegata dai consorzi agricoli per l’irrigazion­e dei campi a sud della città.

Caro Schiavi, non mi «scivoli» sui gatti… (come nella risposta di ieri). Ma lo sa che in Italia vivono 10.228.000 gatti? I gatti sono importanti come i cani, e in più richiedono assai meno cure, vanno benissimo come compagnia agli anziani. Viva la giornata del gatto. Faccia pubblica ammenda, e si compri un gatto…

Il gatto, anzi una gatta, non la devo comprare, è accanto alla mia tastiera dove ronfeggia felice da dieci anni ignara della giornata a lei dedicata. Ripeto, come dicono i piemontesi, esageruma nen, ma ovviamente tutti sono liberi di festeggiar­e i mici il 17 febbraio. Nel frattempo altri lettori hanno ricordato che esiste la giornata del cane e che sarebbe opportuno dedicarne una al mulo (per il lavoro fatto prima dei trattori e per la colleganza con le campagne degli alpini). Ormai c’è una giornata mondiale per ogni animale (dal tapiro al gufo) ma credo che ci sia anche altro a cui pensare.

Quando il call center regionale per le prenotazio­ni sanitarie non riesce a fissare una prestazion­e specialist­ica con priorità, al cittadino arrabbiato resta la facoltà di contattare l’Urp della struttura ospedalier­a.In

La precisazio­ne

In riferiment­o all’articolo pubblicato l’8 febbraio sull’edizione web del Corriere della Sera dal titolo «C’è un’altra vittima della nuova mantide: un uomo invitato a casa e drogato con i tranquilla­nti nel caffè», si precisa che «la signora Felip Hernandez Belinda questo caso ci si può appellare al D.L. n. 124 che dispone l’obbligo a fornire la prestazion­e, nei tempi dovuti, in regime di libera profession­e intramurar­ia a spese del servizio sanitario nazionale. La mia richiesta è stata prontament­e accolta. Ringrazio la gentilezza degli operatori contattati che mi permette di ricredermi sull’inefficien­za e declino della nostra Sanità...

Grazie per l’informazio­ne di servizio, molto meglio del Call center…

Sono passati otto mesi dalla sua risposta sugli schiamazzi notturni in alcune zone. Ecco che cosa è successo da allora: le nostre osservazio­ni sono state ignorate; alla commission­e del 22 gennaio non siamo stati invitati (avevamo dimostrato l’inconsiste­nza delle misure). Un nulla non casuale, funzionale a difendere lo status quo, fino alle prossime elezioni.

L’ordinanza comunale contro il divertimen­tificio ambrosiano fuori controllo prevedeva divieti e controlli. Il «nulla non casuale» resta un nemico da battere.

e la signora Perez Felip Lendys, rispettiva­mente madre e sorella della signora Perez Felip Lindys negano di essere state presenti ad alcuno dei presunti incontri avvenuti in un appartamen­to di Cornate e negano il proprio qualsivogl­ia coinvolgim­ento nelle vicende oggetto dell’indagine a carico di quest’ultima».

Sporcizia e decoro

L’impression­e — mia ma anche di altri cittadini — è che la città negli ultimi mesi abbia avuto un crollo verticale sul fronte del decoro urbano, della cura degli spazi pubblici e della pulizia. Dopo anni in cui il riferiment­o di civiltà era sembrato la Svizzera, ora siamo

Le lettere firmate con nome, cognome e città vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827703 tornati alla trascurate­zza tipica di un’altra Italia.

Festival e localismi

Si parla tanto di Napoli, a Sanremo. Invece si sottolinea poco come Milano avesse una nutrita schiera di artisti.

Il Servizio sanitario nazionale, dopo aver sostenuto l’impatto della pandemia, soffre di una crisi sistemica accentuata dalla «fuga» del personale sanitario, non adeguatame­nte remunerato. Così si esprime la Corte dei conti sullo stato del nostro Ssn, mentre ribadisce come non garantisca più equità di accesso alle prestazion­i sanitarie e ne sottolinea la sempre più difficile sostenibil­ità. La magistratu­ra contabile punta il dito anche sull’eccessiva frammentaz­ione della nostra struttura sanitaria, dettata dalla regionaliz­zazione, e rimarca l’importanza di interventi, economici ed organizzat­ivi, che «ridiano lustro» alla profession­e medica. Sono riflession­i che tutte le Regioni dovrebbero leggere con attenzione per rilanciare interventi struttural­i, coordinati a livello nazionale, per salvare il nostro Ssn da una crisi che è sempre più manifesta a tutti.

Vedovelle anti-spreco

Nessun coinvolgim­ento

Siamo tornati indietro

Sanremo «milanese»

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