«Recuperarelachiesetta», appellodiFdI
Infiltrazioni lungo le pareti, finestre rotte e il piano inferiore totalmente dimenticato: nella Chiesa San Michele Arcangelo del cimitero monumentale Vantiniano piovono intonaci e non solo. Quindi ecco la doppia funzione del banco: utilizzato secondo i canoni durante la funzione religiosa del sabato e trasformato in un «fermo» per tenere chiusa la finestra rotta.
Questo l’ultimo « ritrovamento» del consigliere di Fratelli d’Italia, Carlo Andreoli, che inoltra la propria interrogazione scritta alla sindaca Laura Castelletti e al presidente del consiglio comunale Roberto Rossini. Il luogo di culto, posto all’interno del cimitero Vantiniano, è attivo grazie all’operosità dei volontari e ogni sabato pomeriggio ( alle ore 16) ospita la funzione religiosa. Un gruppetto di cittadini volenterosi si prende cura dello spazio e da tempo chiede una bacheca per «comunicare alle persone le proprie attività» dichiara Andreoli.
Ma c’è di più rispetto al lavorio quotidiano, i volontari devono sopperire ad alcuni deficit della struttura. Nel proprio sopralluogo, Andreoli annota tutte le criticità ed allega all’interrogazione video e fotografie. Proprio dietro l’altare, vi è la situazione problematica da risolvere: una cancellata in ferro, con un telo nero semitrasparente che non riesce a schermare l’interno della chiesa dalle intemperie. Nella stanza adiacente, una finestra con i vetri in frantumi e con gli infissi rotti è chiusa soltanto da un pesante banco, utilizzato come «ferma-finestra».
Quindi ad ogni acquazzone, gli anziani cittadini «si trovano costretti a pulire e asciugare l’interno della struttura» afferma l’esponente della minoranza in Loggia. La solerzia e la cura che i cittadini riservano al luogo di culto non impedisce la formazione di molte infiltrazioni e persino il distacco dell’intonaco in diversi punti della chiesa.
A queste segnalazioni, si aggiunge anche il «restauro dello strumento musicale» che sui propri tasti porta tutti i segni degli anni trascorsi e da tempo ha smesso di funzionare. L’esponente di FdI punta i propri riflettori dove non batte il sole. Scendendo al piano inferiore, buio, sporcizia, polvere, calcinacci e qualche immagine smarrita nella confusione «arredano» gli ampi spazi inutilizzati. Andreoli è rapito da un pozzo e chiede all’amministrazione se sia possibile «valorizzare, con percorsi culturali, l’area».
Dunque, in attesa delle decisioni della giunta, nei cassetti della Loggia giace un’interrogazione che ambisce a riportare l’antico splendore anche nelle zone più nascoste del cimitero monumentale cittadino.