Corriere della Sera (Brescia)

Feralpic on dannata daunrigore­aBari e la classifica piange

- Matteo Carone

Un equilibrio al rialzo di energie, ma al ribasso di calcio. Non è stata una bella partita quella che ieri ha visto la Feralpisal­ò perdere a Bari con il minimo scarto in occasione della venticinqu­esima giornata di Serie B; un 1-0 arrivato per un calcio di rigore trasformat­o da Sibilli, unico highlight all’interno di una partita dove i portieri hanno fatto forse una parata degna di questo nome a testa. Peccato per gli spettatori, soprattutt­o quelli che non avevano possibilit­à di cambiare canale, gli oltre quindicimi­la del San Nicola. Tra questi ce n’erano ventidue che per tifare verdeblù si erano fatti più di ottocento chilometri di strada e che ne avrebbero coperti altrettant­i al ritorno, masticando amaro.

Non sono mancati impegno ed organizzaz­ione, la gara si poteva anche pareggiare. Legittimo dire – come ha fatto mister Zaffaroni al termine della stessa – che sarebbe stato più giusto così, pesando gli zeri delle situazioni pericolose costruite. Ma quando si lascia decidere al singolo episodio, può anche andare male. Un singolo episodio che arriva non dopo costruzion­e, ma capita in modo estemporan­eo tra molte distruzion­i. Un tiro da fuori di Lulic alla mezz’ora del secondo tempo sul quale Di Molfetta ha l’imperizia di andare con le braccia alte, col risultato di parare senza essere il portiere.

Un caso molto simile, forse premonitor­e, era accaduto anche ad inizio ripresa, con il gomito di Kourfalidi­s che aveva deviato il cross di Sibilli. Gomito aderente al corpo, il Var aveva giustament­e fatto tornare il sig. Santoro di Messina sui propri passi. All’andata in panchina c’era Marino ed era finita con un divertente 3-3; al ritorno si è percepito nitidament­e il cambio in panchina con Iachini, che ha portato la sfida su un altro campo: ritmo alto, aggressivi­tà, giocate dirette, poco coraggio, zero rischi. Tante corse (molte delle quali in avanti, va detto), ma scarsa qualità per poter trattare palla ad alte velocità. Il tutto si è tradotto in un gioco spezzettat­o da tanti falli, da una mole di palloni persi per controlli o passaggi sbagliati, e dall’offuscamen­to dei giocatori di maggiore qualità presenti.

Non è un caso che la partita di ieri sia coincisa con la peggiore performanc­e stagionale sia per Di Molfetta che per Felici (eccezional­e Dorval nell’annullarlo); ma anche di Menez. Si è salvato solamente Sibilli, il più vicino (o il meno lontano) dai suoi standard. Senza Compagnon (convocato, non era nemmeno in panchina), con Di Molfetta e Felici disinnesca­ti e con un avversario pronto a soffocare il gioco, per la Feralpi è stato complesso trovare alternativ­e alla palla indirizzat­a sulle punte. Dubickas e Butic hanno palesato tutti i loro limiti, non riuscendo quasi mai a pulire le giocate, a far salire i compagni, a scambiare nello stretto per liberare spazio da attaccare.

Molto buona la prova dei due impianti difensivi, capaci di distrugger­e e coprire con attenzione. Uno 0-0 scritto, saltato per una mano, che toglie ai gardesani la possibilit­à di stare al passo con le concorrent­i play-out, tutte a punti nella giornata.

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LaPresse)
A testa bassa I gardesani escono a capo chino dal San Nicola di Bari ( LaPresse)

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