Fondazione Campus Edilizia lamaggioranza ritrova l’unità
L’assessora Tiboni: «Il governo del territorio rimane esclusiva della Loggia»
"Omodei C’è volontà di estendere le sinergie ai sindacati di lavoratori e inquilini
Mentre i consiglieri in Loggia si chiedono se la «sinistra ortodossa del Pd» abbia ottenuto una vittoria di Pirro o un trionfo reale, il dato politico è la ritrovata unità della maggioranza in merito a Fondazione Campus Edilizia. L’ente del terzo settore, nato su impulso di Confindustria, Comune e Ance Brescia (Associazione nazionale costruttori edili) per sviluppare programmi di riqualificazione urbana e attrarre investitori internazionali, è prossimo a vedere la luce. La votazione di ieri delle commissioni urbanistica e bilancio certifica la compattezza del centrosinistra: tutta la compagine governativa accende il semaforo verde allo statuto e all’adesione della Loggia alla Fondazione.
Forte dell’equilibrio ritrovato all’interno della coalizione, l’assessore all’urbanistica Michela Tiboni, chiarisce il punto della discordia: «Co-programmazione e co-progettazione, che tanti mal di pancia hanno creato, non riguardano il governo del territorio » . L’esponente della giunta ribadisce che la stesura del Pgt è esclusiva competenza dell’amministrazione ma, precisa: «Non si esclude che si avviino processi partecipativi e quindi la creazione di Fondazione Campus Edilizia va in questa direzione».
Il centrodestra si dice favorevole all’introduzione dell’organismo ma non partecipa alla votazione in commissione. Per Fabio Rolfi e per la sua squadra vanno chiariti i compiti della Fondazione: «Nell’ultimo emendamento uscito dalla Giunta togliete il riferimento alla coprogrammazione ma in verità la realizzate ugualmente perché “condividere le strategie d’indirizzo” significa coprogrammare». Le altre modifiche comportano l’introduzione della parità di genere nella composizione degli organi statutari, l’organo di controllo, l’azzeramento del compenso al presidente (a cui spetterà soltanto un gettone). Superata la tempesta, il capogruppo del Pd, Roberto Omodei, serra le fila.:«Non c’è stato un cambio d’idea al nostro interno, è stato giusto modificare alcuni passaggi dello statuto».
Con la sponda della propria coalizione l’assessore all’urbanistica rispedisce al mittente alcune delle critiche: «Tante delle accuse che sono arrivate nei confronti della mia persona e del mio operato sono frutto di tanti fraintendimenti e di non conoscenza della normativa». Con la volontà di coinvolgere la città nel dibattito urbanistico, oltre ai tre fondatori, Confindustria, Comune di Brescia e Ance, la prospettiva della Fondazione è estendere i soci «ai sindacati dei lavoratori, ai rappresentanti degli inquilini e a quelli della piccola proprietà» dichiara Omodei. Il documento verrà discusso nel consiglio comunale venerdì pomeriggio.
Anche il presidente della commissione urbanistica Fabio Capra rivendica il risultato: «Ho fatto bene a ritirare la delibera il mese scorso, le sollecitazioni hanno migliorato il testo. Si sono rivisti i confini riguardo il ruolo della Fondazione che prima erano labili come quelli di Schengen».
Nella votazione di venerdì, è lecito aspettarsi il timbro positivo anche del centrodestra, non prima di aver sottoposto al vaglio dell’aula alcuni emendamenti.
Rolfi Ritocchi al testoma Confindustria eAnce peseranno nelle scelte