Perseguita la ex (anche) su Facebook, scatta la condanna
Il copione è sempre lo stesso. Ma, per fortuna, il tempestivo intervento della magistratura ha impedito che la situazione potesse degenerare nell’ennesimo femminicidio. Si, perchè il giudice ha condannato un 49enne albanese a un anno e due mesi di reclusione, pena sospesa, per atti persecutori. La vicenda si è consumata tra Piacenza e Desenzano. Sfortunata protagonista è una 33enne moldava che, dopo aver interrotto la relazione sentimentale con quello che ormai era il suo ex, è stata perseguitata. Ma la situazione, stando al racconto della donna, sarebbe diventata insostenibile già in precedenza. Così nel febbraio 2021 è andata via dalla casa a Piacenza, dove conviveva, dopo che l’ex compagno ha cercato, tra l’altro, di spegnerle la sigaretta in testa. Oltre a tentare di bruciarle i capelli. Quando l’albanese ha scoperto che la donna, dopo aver interrotto la relazione, aveva un’altra storia ha iniziato a minacciare sia lei che il nuovo compagno con diversi messaggi su Facebook. Poi, come se non bastasse, si è spinto fino ad un hotel sul lungolago Cesare Battisti di Desenzano, dove si trovava l’ex e il fidanzato attuale, pretendendo di vederli. Tutto ciò ha portato alla condanna del 49enne che vive a Piacenza, mentre la 33enne si trova a Sirmione. «La condanna nei confronti dell’imputato— dice Rocco Greco, legale della donna — è un segnale importante. Certi episodi di violenza e persecuzione non possono e non devono essere tollerati. Come avvocato invito tutti coloro che sono vittime di atti persecutori a non avere paura e a denunciare, avendo fiducia nell’operato della magistratura». ( v.mor.)