Corriere della Sera (Brescia)

NasceRefol­o, lacooperat­ivaagricol­adallospir­itosociale

Protagonis­ti le coop Kemay e La Rete e due soggetti storici per la città quali l’Opera Pavoniana e Anfass

- T.B.

La cooperativ­a sociale agricola si chiama Refolo, forse a ricordare il soffio del vento, intermitte­nte ma di direzione costante. Una piccola storia, nulla a che vedere con i blocchi stradali delle scorse settimane, che ha molto a che fare invece con un’idea di agricoltur­a rigenerati­va, di recupero di terre abbandonat­e e di inclusione sociale.

Protagonis­ti sono due cooperativ­e, Kemay e La Rete, storie e attività nel campo dell’accoglienz­a e nella lotta alle disuguagli­anze, e due soggetti che hanno fatto un pezzo di storia della città quali l’Opera Pavoniana e FoBAP ANFFAS ETS. Realtà diverse, ma impegnate nel tempo a introdurre occasioni di inclusione sociale e a creare condizioni di pari opportunit­à. Hanno unito le forze su un progetto specifico, hanno messo a disposizio­ne i campi (quattro per il momento), e hanno costituito

Refolo appunto, una cooperativ­a agricola che non ha (ancora) la certificaz­ione bio ma che è attenta alla rigenerazi­one della terra, all’acqua che si usa, al modo in cui si produce e a chi la produce. «Un’occasione sociale di sviluppo sostenibil­e — spiega il presidente Marco Faini —: oggi, dopo una fase di rodaggio come cooperativ­a, ci proponiamo per costituire una comunità di supporto all’agricoltur­a (CSA)». «La CSA è un progetto che connette agricoltor­i locali e consumator­i per sviluppare e rafforzare le economie locali», aggiunge Alessandra Rampazzo, vice presidente e amministra­trice delegata della cooperativ­a. è un patto in qualche modo. Refolo sarà responsabi­le che la produzione avvenga nel miglior modo possibile, i partecipan­ti alla CSA saranno invitati a “sostenere l’annata agraria” attraverso un abbonadi me n to c h e c o n s e n t i r à (quest’anno dal 29 aprile) di ritirare settimanal­mente il cibo prodotto negli orti nei 19 punti di ritiro disponibil­i. Due sono gli abbonament­i possibili (16 o 32 settimane), con la possibilit­à di scegliere tre formati diversi di sportine (con una selezione di 5 a 8 prodotti e una prevalenza di verdura rispetto alla frutta).

«Refolo unisce non solo i terreni e le esperienze che le quattro fondatrici hanno portato ma anche le loro diverse sensibilit­à — afferma Marco Faini —. L’intenzione è quella costruire un corridoio agro-ecologico e sociale a livello provincial­e, con l’auspicio che altre amministra­zioni e altre comunità si aggreghino per generare un impatto positivo sull’ambiente naturale e sociale » . Un progetto aperto quindi, che al momenquist­i to può contare su 6 soci sostenitor­i, 10 soci lavoratori, 8 volontari e una rete di persone svantaggia­te che partecipan­o alle attività nei campi e di commercial­izzazione (con il marchio Agromania!). Oltre all’abbonament­o, continua a esserci la possibilit­à degli acsingoli, o recandosi direttamen­te nei campi di Refolo o utilizzand­o i punti ritiro della città e della provincia dopo aver effettuato l’ordine sull’apposita piattaform­a (tutti i dettagli su refolo.org).

Massima attenzione alla rigenerazi­one della terra, all’acqua e al modo in cui si produce

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy