Corriere della Sera (Brescia)

La scalata

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● Calabrò ha iniziato a seguire le vicende di Sinner nel 2019, quando lavorava al torneo di Bergamo che il ragazzino, all’epoca 17enne, vinse

● Poi ne ha immortalat­o la vittoria al torneo di casa a Ortisei, sino alla recente esplosione (lo segue solo in Europa): nel 2022 il trionfo a Umago, nel 2023 Vienna e la Davis, ora Rotterdam

Ogni grande campione riesce a fidarsi solo di poche persone al di fuori del suo staff, specialmen­te se pratica uno sport individual­e. E Jannik Sinner, un lavoratore prima che uno sportivo di successo, esploso in questi mesi senza mai che la sua immagine di ragazzo modello venisse intaccata, ha anche un profession­ista bresciano tra le persone fidate che lo seguono sul circuito (specie in Europa) o negli allenament­i. Non solo lui: tutto il suo team - dall’allenatore Simone Vagnozzi al fisioterap­ista Giacomo Naldi, che lo seguono anche sui social - è molto legato a Felice Calabrò, 58 anni, di Salò, fotografo per lavoro e appassiona­to di tennis da sempre. Un rapporto, tra lui e l’altoatesin­o, divenuto sempre più stretto negli anni. Al punto che, dopo l’ultimo trionfo a Rotterdam, nella foto postata sui social dal gruppo di lavoro di Sinner, tra i tag c’era chi aveva immortalat­o quel momento di gioia. Calabrò, appunto, che per un mese ora tiferà da casa per poi tornare a catturare con il suo obiettivo le prodezze di Sinner da Montecarlo in poi.

In cosa l’ha visto crescere, da quel primo successo sino a quello recente a Rotterdam?

«Ha fatto passi da gigante nella comunicazi­one, del resto parla tre lingue. Lo trovo molto maturato nel rapporto con i giornalist­i, se la cava sempre bene. Ma il meglio lo dà con i bambini».

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