Corriere della Sera (Brescia)

BRESCIANID’ESPORTAZIO­NE Piardi domani fa la storia Arbitrerà al Sei Nazioni

Il bresciano è il primo italiano: con lui l’amicoGianl­ucaGnecchi

- Di Matteo Carone

per l’abbandono del rugby giocato. I tre anni di accademia arbitrale a Tirrenia gli aprirono le porte, nel 20162017, di una prima svolta decisiva: l’esordio nel massimo campionato nazionale di Eccellenza (oggi Serie A Élite), seguito dalla prima esperienza continenta­le.

Quell’anno fu protagonis­ta della fase finale degli Europei Under 18, ma i gradi di «internazio­nale » arrivarono nel 2019, arbitrando GermaniaSp­agna durante l’Europeo. Nello stesso anno l’esordio in quello che si chiamava Pro14 e che adesso si chiama Urc (United Rugby Championsh­ip). Nel 2021 diresse un match di qualificaz­ioni sudamerica­ne alla Coppa del Mondo. Un anno dopo è entrato nel leggendari­o Twickenham Stadium di Londra (secondo italiano di sempre) per un iconico Inghilterr­a- Barbarians 21-52. Nel 2023 ha partecipat­o alla Coppa del Mondo come assistente, pochi mesi dopo l’annuncio della chiamata al Sei Nazioni. Un accumulars­i di impegni internazio­nali e responsabi­lità che lo sta facendo viaggiare molto, rimanere per mesi lontano da Brescia, e che gli ha fatto scegliere di abbandonar­e il suo posto di ingegnere in uno studio tecnico.

«La vita dell’arbitro profession­ista non è facile, è un lavoro». Qualche giorno fa Piardi aveva garantito ai microfoni del sito ufficiale del torneo di non avvertire la tensione del palcosceni­co: «Mi emozionerà non tanto sapere di essere il primo italiano, ma per aver raggiunto un obiettivo mio, realizzato grazie a tutti i sacrifici e gli sforzi fatti dalla mia famiglia, dai miei cari e dalle persone che mi sono state vicino». A Dublino non sarà solo, ci saranno anche i suoi affetti: «Mio padre Giuseppe, la mia compagna Alessandra e un bel gruppo di amici».

Uno di questi amici sarà con lui in campo. Quella persona con cui aveva giocato e che l’aveva indirizzat­o alla nuova carriera non l’ha mai abbandonat­o. Gianluca Gnecchi, come in tanti altri passaggi cardine del suo percorso ( c’era ad esempio a Twickenham), farà da assistente a Piardi, raddoppian­do la rappresent­anza bresciana a casa della fortissima nazionale che vuole proseguire il cammino verso il suo secondo Grande Slam consecutiv­o. «A Gianluca devo una menzione particolar­e. Ma ringrazio anche la Federazion­e Italiana Rugby per il supporto e il mio coach Alain Rolland, che mi segue nelle mie intense settimane tra arbitraggi­o, sessioni di review, preparazio­ne atletica, visione di tantissime partite e analisi dell’impegno successivo. Non mi stanco mai e prendo spunto dai colleghi, cercando di rimanere sempre aggiornato » . Atteggiame­nto fondamenta­le, se associato a peculiari talenti, per entrare nella storia.

"Nonmi emozionerà essere il primo italiano, ma aver raggiunto un obiettivo grazie ai sacrifici e agli sforzi fatti da tutti imiei cari

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