Labaran: «No ai consigli serali nel mese del Ramadan»
Richiesta al presidente Rossini dell’ esponente della Civica Castelletti. Son otre i musulmani in Loggia
Brescia si dimostra una città inclusiva e plurale quindi si appresta a riorganizzare i lavori in consiglio comunale nel rispetto della comunità islamica.
I consiglieri di religione musulmana Arshad Mehmood, Iyas Ashkar e Raisa Labaran rappresentano quasi il 10% dei componenti dell’assise cittadina. Proprio quest’ultima, giovane donna eletta nella lista civica della sindaca Laura Castelletti, avanza una proposta al presidente del consiglio Roberto Rossini: «Durante il mese del Ramadan evitiamo di svolgere le sedute del consiglio comunale in orario serale».
Il periodo di digiuno (in orario diurno), di riflessione e preghiera per tutta la comunità musulmana quest’anno si svolgerà dal 10 marzo al 9 aprile. Dunque, al tramonto i fedeli rompono il digiuno quotidiano con una preghiera poi, secondo tradizione, mangiano datteri, acqua e latte. Quindi Labaran fa notare che «sarebbe negativo doversi assentare dall’aula durante i lavori per rompere il digiuno». Ma non solo: ultimato il pasto principale, i musulmani si recano in moschea per una preghiera collettiva. Questo rituale renderebbe ancor più complicata la partecipazione degli eletti in Loggia durante le sedutefiume (ormai i consigli terminano sempre a serata inoltrata).
Labaran ci tiene a sottolineare il proprio intento: «Non voglio far passare il concetto che l’Islam faccia la voce grossa su tutto il resto della cittadinanza. Questa proposta non vuole arrecare danno a nessuno, è un messaggio di armonia e convivenza tra le diverse culture». Quindi la giovane esponente della civica Castelletti si affretta a chiarire che la sua pacata richiesta è soltanto «un’idea ancora al vaglio» e «una richiesta di libertà».
Agli occhi della consigliera, Brescia è una «città plurale», che deve valorizzare le esigenze di tutte le religioni pertanto «per amministrare al meglio, sarebbe bello conciliare gli spazi, i tempi con le necessità di tutti».
Come ulteriore dimostrazione dello spirito bresciano, la felice sovrapposizione del 2024 può diventare l’occasione per consolidare il dialogo interreligioso. «Questo Ramadan sarà ancor più particolare perché avviene in concomitanza con la Quaresima. Due festività religiose che si svolgono in contemporanea in una città sempre più inclusiva e plurale» dichiara la Labaran. Per non generare equivoci, la consigliera di centrosinistra sottolinea che la sua proposta non mina il principio di laicità delle istituzioni: «Le questioni politiche, amministrative e religiose devono essere separate. La mia proposta va proprio in questa direzione».
Insomma, una richiesta sulla scrivania del presidente del consiglio comunale Roberto Rossini che, vista la sua sensibilità in materia etico-religiosa, non rimarrà certo chiusa in un cassetto.