Il Premio Franciacorta Oggetto: il paesaggio
Nella suggestiva cornice di Cantina Quadra, è stato ieri presentato il Premio Nazionale Franciacorta, giunto alla V edizione e dedicato alla memoria dell’imprenditore franciacortino Antonio Metelli. Tanti sono i momenti dell’annata culturale programmata dall’Associazione In Vino Veritas, presieduta da Mariuccia Ambrosini che ha candidato la Franciacorta ad essere patrimonio Unesco. Nella panoramica dei diversi eventi – culturali, artistici, turistici, enogastronomici – è imminente la serata inaugurale del 9 marzo, con il Premio speciale Franciacorta d’Impresa 2024, consegnato dal sindaco di Rovato Tiziano Belotti (alle 19, Sala Pianoforte del Comune di Rovato) agli imprenditori che hanno continuato e rafforzato le imprese di famiglia, migliorandole. A seguire alle 21, il concerto di Elevazione Spirituale alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta con il Requiem di Mozart, dedicato a coloro che hanno reso grande la Franciacorta. L’intenso programma è al sito www.premiofranciacorta.net, come il regolamento del Premio, composto da tre sezioni. Dall’università della Val D’Aosta, i professori Andrea Bobbio e Paolo Gheda presiedono rispettivamente le sezioni di Pedagogia e Storia Contemporanea dal secolo XIX ad oggi, mentre la professoressa Carla Boroni (affiancata dal giornalista Massimo Tedeschi e dal prof. Francesco De Nicola) presiede quella di Letteratura Contemporanea, disciplina che insegna all’Università Cattolica di Milano e Brescia. In quest’ultimo caso, si vuole dare preferenza alle opere che come focus abbiano il tema del paesaggio, dell’ambiente e delle risorse che ne derivano. «Il paesaggio attraversa la letteratura» ha sottolineato la professoressa Boroni. Le opere inedite dovranno tutte pervenire entro il 31 maggio; la consegna dei premi ai vincitori (scelti per ogni sezione dalla terna delle opere più meritevoli) sarà il 7 e 8 settembre (1000 € cadauno). «Anche lo sviluppo di un’impresa ha una caratterizzazione che diventa cultura feconda: una ricchezza non solo materiale. La cultura del vino è costitutiva della nostra civiltà» ha dichiarato Bobbio».