Ghetti (Pd) critica lariformadilegge sull’ export di armi: «Ècontrolapace»
Il presidente della commissione cultura in Loggia attacca il governo
Il Partito democratico invoca la pace e si oppone alle scelte del governo Meloni. La comunità dem «difende l’attuale legge che regolamenta l’esportazione delle armi» dichiara Pietro Ghetti. Il presidente della commissione cultura in Loggia si schiera in difesa della trasparenza e del controllo di questo settore.
«Chiediamo più pace e non più armamenti. In sostanza, vogliamo conservare la legge che c’è ora» afferma Ghetti. La riforma della legge 185/1990 viene definita dall’esponente democratico una «Legge Speedy Gonzales» poiché l’iter parlamentare è stato velocissimo: «Lo scorso agosto la prima approvazione in commissione, in ottobre la seconda e ora il testo è già in aula» il senato il 21 febbraio ha approvato il disegno di legge, ma manca l’approvazione della Camera dei Deputati. L’opposizione a questo Ddl è «una battaglia di dignità» e il presidente della commissione cultura sottolinea l’importanza del territorio bresciano in cui «è presente un forte e organizzato tessuto pacifista, non è un caso che nella nostra provincia abbia sede l’OPAL (Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa , ndr) ».
Ghetti ricorda che «al momento tutte le esportazioni di armi sono validate dal parlamento, così come le richieste di finanziamento per la produzione», inoltre l’elenco degli istituti di credito che finanziano le società produttrici di armi «è pubblico, consultabile dai cittadini e dalle associazioni».
Dunque, l’introduzione del nuovo provvedimento preoccupa il consigliere comunale del Partito democratico poiché renderebbe opachi e impossibili i controlli. Il governo con la nuova riforma «si pone l’obiettivo di snellire l’iter burocratico ma, di fatto azzera ogni principio di trasparenza».
L’esponente democratico sottolinea che il filtro del parlamento quindi anche dell’opposizione al governo nazionale «è una forma ulteriore di controllo» quindi l’auspicio è « che si possano approvare emendamenti che consentano la pubblicazione delle banche armate e del vaglio parlamentare». Insomma, un passo indietro per avvicinarsi alla pace.