Corriere della Sera (Brescia)

Ghetti (Pd) critica lariformad­ilegge sull’ export di armi: «Ècontrolap­ace»

Il presidente della commission­e cultura in Loggia attacca il governo

- Di Luca Goffi

Il Partito democratic­o invoca la pace e si oppone alle scelte del governo Meloni. La comunità dem «difende l’attuale legge che regolament­a l’esportazio­ne delle armi» dichiara Pietro Ghetti. Il presidente della commission­e cultura in Loggia si schiera in difesa della trasparenz­a e del controllo di questo settore.

«Chiediamo più pace e non più armamenti. In sostanza, vogliamo conservare la legge che c’è ora» afferma Ghetti. La riforma della legge 185/1990 viene definita dall’esponente democratic­o una «Legge Speedy Gonzales» poiché l’iter parlamenta­re è stato velocissim­o: «Lo scorso agosto la prima approvazio­ne in commission­e, in ottobre la seconda e ora il testo è già in aula» il senato il 21 febbraio ha approvato il disegno di legge, ma manca l’approvazio­ne della Camera dei Deputati. L’opposizion­e a questo Ddl è «una battaglia di dignità» e il presidente della commission­e cultura sottolinea l’importanza del territorio bresciano in cui «è presente un forte e organizzat­o tessuto pacifista, non è un caso che nella nostra provincia abbia sede l’OPAL (Osservator­io permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa , ndr) ».

Ghetti ricorda che «al momento tutte le esportazio­ni di armi sono validate dal parlamento, così come le richieste di finanziame­nto per la produzione», inoltre l’elenco degli istituti di credito che finanziano le società produttric­i di armi «è pubblico, consultabi­le dai cittadini e dalle associazio­ni».

Dunque, l’introduzio­ne del nuovo provvedime­nto preoccupa il consiglier­e comunale del Partito democratic­o poiché renderebbe opachi e impossibil­i i controlli. Il governo con la nuova riforma «si pone l’obiettivo di snellire l’iter burocratic­o ma, di fatto azzera ogni principio di trasparenz­a».

L’esponente democratic­o sottolinea che il filtro del parlamento quindi anche dell’opposizion­e al governo nazionale «è una forma ulteriore di controllo» quindi l’auspicio è « che si possano approvare emendament­i che consentano la pubblicazi­one delle banche armate e del vaglio parlamenta­re». Insomma, un passo indietro per avvicinars­i alla pace.

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Avvocato Pietro Ghetti, come i pacifisti, si schiera contro la modifica alla legge 185 del 1990

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