Corriere della Sera (Brescia)

Il caso Contro l’Istat 500 Comuni, c’è pure Gianico

- Luca Goffi

Il personale scarseggia e i piccoli comuni faticano a fronteggia­re gli oneri burocratic­i. A far esplodere la rabbia degli amministra­tori locali, la richiesta di compilare i questionar­i per le rilevazion­i ISTAT. Il malcontent­o dei sindaci è racchiuso nella lettera redatta dall’Associazio­ne per la Sussidiari­età e la Modernizza­zione degli Enti Locali. Nel testo si critica la mancata attuazione dell’obbligo di scambio dati automatizz­ato tra comuni e Istat imposto da 20 anni dal Testo unico Enti Locali. Dunque il presidente ASMEL, Giovanni Caggiano, denuncia la linea tenuta dall’Istituto Nazionale di Statistica che «non fa nulla per consentire l’interazion­e e lo scambio automatizz­ato dei dati con i Comuni».

Nel Bresciano, il primo cittadino di Gianico, Mirco Pendoli, è il solo a opporsi alle richieste dell’Istituto Italiano di Statistica (in Italia i sindaci sottoscrit­tori sono oltre 500).

Il rappresent­ante del comune di 2.000 abitanti sottolinea che i dati richiesti dall’Istat «sono di facile reperiment­o perché sono pubblicati su altri portali » e che le eventuali sanzioni per il mancato adempiment­o del compito «hanno un’incidenza diretta sui conti del comune. È una situazione che non capiamo» dichiara Pendoli.

Le mancanze degli enti locali non sono causate dalla volontà politica ma da oggettive criticità. «I dipendenti del mio comune sono nove: un operaio, un vigile, due della ragioneria, due dell’amministra­zione, due all’anagrafe e un tecnico. Di questi, quasi la metà è in part-time» spiega il sindaco di Gianico. Il rappresent­ante del paese camuno si compiace per il supporto e per le attività di volontaria­to che compiono i cittadini della propria comunità ma al tempo stesso «lancio un grido d’allarme: trovare qualcuno che amministri è sempre più difficile ». Le asperità sono legate alla scarsissim­a capacità di spesa delle amministra­zioni« non ab biamola disponibil­ità per assumere personale quindi i pochi lavoratori svolgono oneri maggiori rispetto a quelli che dovrebbero fare» pertanto anche a Gianico «siamo costretti ad esternaliz­zare tutte le funzioni possibili». A questi impediment­i, si aggiungono i problemi di spopolamen­to delle aree interne e montane «non riusciamo a trattenere le persone in Valle, invertire la tendenza è una mia missione». Insomma, Mirco Pendoli parteciper­à alle elezioni del prossimo giugno per il suo terzo mandato da sindaco, poi passerà il testimone. Oltre alle difficoltà di amministra­re in tempi di crisi, dovrà percorrere l’impervia strada dell’individuaz­ione di un successore.

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C’è anche il Comune di Gianico tra i 500 Comuni che si oppongono alle richieste Istat
Municipio C’è anche il Comune di Gianico tra i 500 Comuni che si oppongono alle richieste Istat

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