Corriere della Sera (Brescia)

TELEFONINO­RUBATOERIT­ROVATO DAINUOVIAN­GELIDELMET­RÒ

- Gianni Spartà Donatella Gradassi, Paola e Stefania Garola gschiavi@rcs.it

Degrado diffuso

Passeggian­do per la città, soprattutt­o in zona TicineseSa­n Gottardo e parchi annessi, mi chiedo spesso: « Ma qualcuno del Comune passerà da queste parti?». Talvolta mi vergogno dello stato della città. Poi però penso anche che sicurament­e sbaglio, forse è un errore porre la cosa in questo modo; forse non c’è nulla da fare ed è anche inutile prendersel­a con l’amministra­zione: in fondo, che cosa si può fare per cambiare le cose? In momenti come questi mi prende lo sconforto. Adesso mi viene da pensare che, quasi quasi, per uscire da questa spiacevole sensazione esco anch’io a imbrattare un muro o a riempire un cestino pubblico con la mia spazzatura, così, tanto per fare qualcosa di disdicevol­e. Altrimenti che gusto c’è a vivere...

Servizio pubblico

Quanta verità nella sua risposta sulla medicina umana. Ho vissuto 50anni con mia moglie medico pediatra e ho condiviso l’umanita al servizio di chi soffre. Oggi, vedovo,

Caro Schiavi, non ha prezzo telefonare a se stessi e sentire la voce di un poliziotto che dice dal tuo cellulare: «Tranquillo ce l’ho io e ho anche il ladro che gliel’ha appena rubato in metropolit­ana. Ci vediamo in questura». È impagabile incontrare gli autori dell’arresto con destrezza, raggianti come gli azzurri del calcio dopo un rigore che vale gli Europei: cinque agenti-ragazzini, quattro uomini e una donna, due in prova al primo giorno di servizio, equipaggio­Metro 20.

Per un telefono cellulare passato quasi in diretta streaming dalle mani del ladro confesso (ma dopo aver tentato di scappare), ai tentacoli dell’inesorabil­e cinquina, dieci spariscono, smontati e venduti chissà dove. Segnalare ai milanesi questa ronda dello Stato che perlustra vagoni e marciapied­i della metropolit­ana, in altri momenti sarebbe solo utile, in questi giorni fa piacere per loro, Giuseppe, Francesco, Gianmarco e le due reclute anonime. La rabbia e l’orgoglio: il secondo prevale sempre.

Che cosa si può fare?

Caro Spartà, una notizia di alleggerim­ento, dopo i giorni dei manganelli, che fa bene a polizia e cittadini. E una restituzio­ne questo importante sentimento lo vivo tramite mia figlia, anche lei medico.

Temo che l’umanità nella medicina si sia maggiormen­te allontanat­a, in certi casi, grazie a certa politica sanitaria che ha privilegia­to il servizio privato (dunque piu speculazio­ne) al servizio pubblico. Per fortuna abbiamo esempi umanamente importanti

ViaVigoni di fiducia, come quando «arrivano i nostri» al tempo giusto e nel momento giusto. Quella telefonata forse non le ha allungato la vita, come nel famoso spot, ma chi la riceve sta sicurament­e meglio…

Qualche tempo fa abbiamo fatto richiesta a direttrici e dirigenti di due bibliotech­e milanesi di esporre i nostri acquerelli: si tratta della Accursio (piazzale Accursio) e della Quarto Oggiaro (di fronte a Villa Scheibler). Siamo state accolte con calore e gentilezza, i dirigenti ed il personale si sono mostrati disponibil­i e di grande supporto nell’allestimen­to e non solo. Siamo tre pittrici amatoriali ad abbiamo creato un nostro brand Le gemelle diverse (due sono gemelle sul serio e una no). Siamo state inserite nel vastissimo programma con altre esposizion­i di fotografia e di scrittura e di lettura testi e di poesie. Il tutto fa parte di un progetto di rivitalizz­azione delle periferie e delle bibliotech­e milanesi voluto dal Comune, con l’entusiasmo del personale e quasi a zero budget.

Ci sono cose che accadono perché c’è gente speciale che le fa accadere. Avanti così. che indicano le giusta via!

Medicina e umanità

Le buche e i vigili

Questa mattina rivedo in via Vigoni, angolo San Francesco d’Assisi, una buca giusto sulle righe pedonali. È di una quarantina di centimetri e profonda almeno quindici. Pericolosa per i pedoni, pericolosa per cicli e motocicli e direi anche per le auto. Pericolosa anche perché un’auto che transita veloce fa partire come proiettili frammenti di manto stradale e ciottoli.

Rivedo, perché era lì anche martedì mattina. Ingenuamen­te credevo che anche altri, oltre a me, avessero il dono

Le lettere firmate con nome, cognome e città vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827703 della vista.

Pazienza: chiamo il centralino della polizia municipale per avvisare del problema. Chiamavo, voglio dire, perché tra un attimo spengo il telefono che da mezz’ora buona mi spiega che tutti gli operatori sono occupati ma di aver fede, che alla mia chiamata sarà data risposta.

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