«Book Pride» Al via le sfide AlSupertsudioMaxi torna il festivaldella letteratura Edomenica, 4circolidi lettoridi altrettante librerie «duelleranno» portandoognunounvolumedavotare
La lettura non è solo un’attività solitaria, ma anche di condivisione e talvolta di gioco: ne sono una prova i tanti «circoli di lettura» presenti nel territorio milanese. Quattro di questi, provenienti da librerie indipendenti, si sfidano domenica 10 marzo alle 10.30 a «Book Pride», nell’Auditorium del Superstudio Maxi, nel «Fight(Book)Club»: una «sfida all’ultimo libro» in cui ogni «book club» propone il proprio libro preferito davanti al pubblico, che vota applaudendo il vincitore, guidati da un giudice d’eccezione, lo scrittore Federico Baccomo. Abbiamo incontrato i partecipanti per sapere cosa proporranno e non è facile fare pronostici.
A partire dalla Libreria Del Convegno (via Lomellina 35), in Città Studi dal 1978, che con il circolo «Il Convegno dei lettori», dedicato alla narrativa, partecipa al «duello». Il ritrovo è ogni ultimo lunedì del mese: «Intervengono persone dai trenta ai sessant’anni e non mancano sorprese — racconta Francesca Costa, libraia e socia che coordina il gruppo con Giacomo Campagnano— dato che non leggiamo in anticipo i libri proposti». Alla sfida, portano «Origini» (Keller) di Saša Stanišic: «Un romanzo su uno sradicamento — prosegue — dalla Bosnia alla Germania, per la guerra, che è stato «il libro più amato dell’anno » nel 2021, votato dai lettori del gruppo».
Si procede diversamente alla Tempo Ritrovato Libri (corso Garibaldi 17), come spiega il libraio e proprietario Luca Allodi: «Con mia moglie Debora Messina, con cui gestisco la libreria, suggeriamo due titoli, il più votato dai lettori diventa la lettura del mese successivo. Ci ritroviamo poi una domenica per discuterne, partendo da una nostra presentazione o, se possibile, con un ospite legato al libro». La libreria punta su «Chi è nudo non teme l’acqua» (Iperborea) del canadese-americano Premio Pulitzer Matthieu Aikins: memoir del ritorno in Occidente da Kabul nel 2016 seguendo la rotta dei migranti. Dalla Libreria Lato D (Via Signorelli 1), inaugurata lo scorso giugno, il coordinatore
Federico Colombo spiega la scelta del «book club» che si ritrova un martedì al mese: «Porteremo “Soli” (Add) di Daniel Schreiber, un libro al confine tra narrativa e saggistica sulla solitudine. Ci interessano il desiderio e la sessualità e abbiamo iniziato con “Un amore” di Dino Buzzati». Per la Libreria Verso (corso di Porta Ticinese 40), infine, lo scrittore Jonathan Bazzi coordina due gruppi di lettura, con giorni non fissi, uno monografico su Joyce Carol Oates e l’altro, «Glitch Book Club»: «Un “Glitch” in informatica è un’anomalia, un’alterazione visiva, e ho pensato a un gruppo di lettura che affrontasse punti di vista diversi su temi come l’identità di genere o la differenza razziale».
Attivo dal 2019, «Glitch» è frequentato da tanti millenial, ma non solo, e racconterà «Stranieri a noi stessi» (iperborea) di Rachel Aviv: «Una riflessione — racconta l’autore di «Febbre» — su come il racconto delle malattie psichiatriche possa condizionare l’idea della malattia. L’autrice parte da sé, ma affronta poi le complicate vite di altre cinque persone».
A questo punto, non resta che seguire la discussione con un augurio: «Che vinca, anzi, che si legga il migliore!». Senza dimenticare gli altri.