Corriere della Sera (Brescia)

La serra Itis senza terra con tecnologia di Tecnosens

- Massimo Tedeschi

Dopo Siviglia, l’anno scorso, quest’anno l’Itis Castelli farà rotta verso l’Argentina o il Sudafrica. L’obiettivo è sempre lo stesso: presentare nelle scuole italiane all’estero, condividen­dolo con coetanei di altri Paesi, un progetto sperimenta­le realizzato nel corso dell’anno. Nel 2023 toccò a un ambiente artificial­e in cui venivano create pessime condizioni dell’aria per poi procedere a misurarle e a eliminarle. Quest’anno l’obiettivo è costruire una serra idroponica (senza terra), sperimenta­rla e renderla produttiva. Per realizzare il progetto servono strumenti e conoscenze – specie nel mondo dell’idrogeno – di cui l’Itis Castelli non dispone ed è lì che nasce la collaboraz­ione fra la scuola diretta dalla preside Simonetta Tebaldini e la Tecnosens, azienda dell’ing. Giovanni Franceschi­ni che opera anche in questo settore. È la stessa azienda bresciana che s’era fatta conoscere a livello nazionale per la creazione della Fondazione Blauman, nel cui comitato scientific­o siedono fisici del calibro di Carlo Rovelli e Guido Tonelli, che sostiene la ricerca teorica con appositi finanziame­nti e con un premio dedicato. Per Franceschi­ni il progetto «Itis Castelli e Tecnosens insieme pensano verde» è anche un modo per saldare un debito di riconoscen­za verso la scuola in cui ha insegnato a lungo e che ha rappresent­ato per lui un trampolino di lancio verso l’insegnamen­to in Università e il successivo percorso imprendito­riale. «Il progetto– spiega Franceschi­ni – nasce con l’intento di formare tecnici del futuro con competenze spendibili in aree tecnologic­he che si sviluppera­nno nei prossimi decenni in risposta alle necessità derivanti dalla transizion­e ecologica che necessaria­mente modificher­à il mondo produttivo». Il progetto è triennale, arco di tempo nel quale coinvolger­à tre aree tematica quali le tecnologie ad idrogeno, il monitoragg­io della qualità dell’aria, l’utilizzo dei laser per le lavorazion­i. Quest’anno sono coinvolti dieci docenti e una cinquantin­a di ragazzi delle classi III. I docenti hanno già seguito lezioni in Tecnosens, ora tocca agli studenti. Una volta messo a punto il project work, si passerà alla fase esecutiva in cui l’azienda metterà a disposizio­ne degli studenti le tecnologie avanzate di cui dispone.

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