Farmaci dopanti Condannati in cinque
Avrebbero rivenduto a body builders anabolizzanti per oltre 450 mila euro, che si erano procurati «gratis» grazie a ricettari trafugati in ospedale, tra il 2014 e il 2017. Al centro dell’inchiesta (coordinata dal pm Claudia Moregola) e a processo sono finiti due coppie di fidanzati di casa sul Garda e i loro complici. Degli otto a dibattimento (altri 15 avevano patteggiato o scelto l’abbreviato), cinque sono stati condannati— su sette richieste del pm: la pena più pesante, 6 anni e otto mesi, è stata inflitta a Massimiliano Tocco, 46enne di Muscoline, ritenuto promotore dell’associazione per delinquere riconosciuta dai giudici, finalizzata a falso, ricettazione e somministrazione di sostanze dopanti: in udienza aveva ammesso di aver prelevato ricettari in ospedale a Gavardo, Bergamo e Seriate, e di averli usati prima a scopo personale, per una cardiopatia, e solo poi per scopi illeciti. La compagna Katiusha Ghirardi, che avrebbe recuperato timbri e ricettari e compilato prescrizioni false ritirando poi i farmaci in tutta la Lombardia, è stata condannata a 3 anni e sei mesi. Pena a 1 anno e quattro mesi e a 5 mesi per falso, rispettivamente a carico di Davide Tocco, padre di Massimiliano, e di Domenico Lombardo. Due anni, infine, a Milda Verseckaite per trasferimento fraudolento di beni. Assolti Gianluca Zambrella e El Hadi Bouazza, per cui la pm ha chiesto il proscioglimento per prescrizione. Nessuna condanna anche per Vincenzo Catapano, imputato di favoreggiamento. Assolti tutti gli imputati da alcuni reati. (m.rod.)