«Brescia non ne ha bisogno: siamo unmodello dimulticulturalità»
Maddalena Colombo è la direttrice del Cirmib, il Centro di Iniziative e ricerche sulle migrazioni che ha sede in università Cattolica che da anni approfondisce i temi interculturali e le questioni legate alla popolazione immigrata, con una particolare attenzione all’integrazione e all’inclusione in ambito scolastico.
Professoressa, cosa pensa della decisione della scuola di Pioltello di chiudere per l’ultimo giorno di Ramadan?
«A Pioltello mi sembra sia emersa una sensibilità e un venirsi incontro, anche per non far saltare dei giorni di scuola. D’altronde, nella scuola dell’autonomia capita che si decida di tenere chiuso in occasione della festa patronale o di ponti. Per cui un intervento, in tale ottica, è legittimo». Alcuni temono sia l’apripista per decisioni generalizzate.
«In questo momento non c’è alcun concordato in essere tra associazioni religiose islamiche e Stato per cui il problema non si pone. Ad ogni modo da tempo non siamo più una società monoculturale e monoreligiosa. Siamo una società multipla e sempre più secolarizzata: in tale contesto le minoranze hanno diritti costituzionali e diritto di fare patti con lo Stato. Ovviamente tutto questo deve tenere conto dell’istituzione scuola, perché la scuola dove ognuno avanza la propria festa diventa la scuola dei particolarismi nella quale ognuno pensa al suo, non una scuola più democratica».
A Brescia, dove ci sono istituti con oltre il 50% di alunni non con cittadinanza italiana, il problema non è mai stato posto.
«Le scuole bresciane sono in prima linea da tempo sui temi della multiculturalità e del multilinguismo. Siamo già alla seconda o terza generazione, il tutto è avvenuto con una grande volontà di integrazione da parte di tutte le parti. Un modello positivo che, le assicuro, difficilmente ho trovato altrove». ( t.b.)