Corriere della Sera (Brescia)

Brescia e Feralpi Otto giornate per l’impresa

- Di Carlos Passerini

Otto giornate per la doppia impresa: la promozione in A per il Brescia, la salvezza in B per la Feralpisal­ò. Non giriamoci intorno: il coefficien­te di difficolta è alto, altissimo, soprattutt­o per i gardesani che avrebbero bisogno di un’accelerata potente per acchiappar­e i playout. Più chance le hanno invece le rondinelle, che devono però prima blindare il posto playoff per poi tentare il tutto per tutto nella post season, dove l’arte del maestro Maran può fare la differenza. A due mesi dalla fine della stagione, sono però già possibili alcune consideraz­ioni. La prima riguarda il segnale mandato dal calcio bresciano, protagonis­ta con due squadre che hanno fatto la loro parte, nonostante i pronostici fossero nerissimi. Bravi i presidenti Cellino e Pasini a correggere e correggers­i in corsa: non era scontato. Forse non basterà, ma è già un buon punto di partenza per il futuro. Maran e Zaffaroni, comunque vada a finire, hanno fatto bene. E meritano la conferma. A proposito di basi per il futuro, è doveroso però tornare su una questione che va oltre il calcio in senso stretto ma che ha avuto un peso decisivo, vale a dire il niet di Cellino a prestare il Rigamonti alla Feralpisal­ò, costringen­do i gardesani a giocare di fatto sempre in trasferta, a Piacenza. L’abbiamo scritto e lo ribadiamo: liberissim­o il presidente del Brescia di comportars­i così, ma non è stato un bel gesto. Lo sport dovrebbe essere altro. Dovrebbe essere meglio. E in una provincia come la nostra, dove gli imprendito­ri sono i primi a denunciare le difficoltà nel fare rete, sarebbe stato un messaggio forte, oltre lo sport. Una stagione con due bresciane in serie B potrebbe non capitare mai più. E i protagonis­ti avevano il dovere di fare squadra per provare a difendere il traguardo. Insieme. Forse è tardi. O forse no: mancano otto partite per la doppia impresa, proviamoci.

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