Nei labirinti della metamorfosi surrealista
«L’esposizione propone, grazie a sessanta opere, un percorso attraverso uno dei più grandi movimenti artistici d’avanguardia del Novecento, il surrealismo, nato a Parigi a metà degli anni Venti. Di questo mondo fanno parte artisti diventati leggende come Salvador Dalì, Renè Magritte, Leonor Fini e Man Ray: per questo auguro a tutti di scoprire insieme a noi il variegato mondo surrealista, per godere della qualità, della bellezza e dell’unicità».
Con queste parole Pietro Avanzi, assessore alla Cultura del Comune di Desenzano, ha presentato la mostra «Il Surrealismo: the infinite madness of dreams» a cura di Matteo Vanzan, allestita nel castello dal 23 marzo al 2 giugno .
Il progetto ha preso forma in occasione del centenario del “Manifesto del Surrealismo” di André Breton, Il filo rosso è riconducibile a un’estetica legata al sogno, all’inconscio, alla follia e al mondo dell’erotismo. Una ricerca espressiva che trova il proprio fondamento nei labirinti della metamorfosi che diventano il segno distintivo di una realtà sfuggente e misteriosa: gli artisti che esprimono questo orientamento sono, tra gli altri, René Magritte e Salvador Dalì, Joan Mirò e André Masson, Max Ernst e Leonor Fini, oltre a Giorgio de Chirico.
Saranno presenti opere di collezioni private italiane, presentate in diverse esposizioni in Italia e all’estero. Il surrealismo si esprime nel dialogo con l’irrazionale e l’inconscio in opposizione al mito della ragione. La mostra propone una serie di poesie, lettere, filmati e opere che testimoniano la funzione di movimento di rottura che ebbe questa avanguardia all’inizio del Novecento. «Cambiano gli anni — afferma il sindaco Guido Malinverno— ma non la qualità dell’offerta culturale per cittadini e turisti che, da marzo, potranno godere dei capolavori del surrealismo, un genere tanto affascinante quanto contemporaneo per le forme e i contenuti. Desenzano punta ad essere la capitale del Garda anche dal punto di vista culturale e queste iniziative, di spessore e di grande qualità artistica, fanno sì che questo obiettivo resti attuale e costante. Ringrazio gli organizzatori e l’assessorato alla Cultura per aver portato in mostra questa ennesima rassegna che, sono sicuro, saprà conquistare il cuore di appassionati, famiglie e semplici visitatori incuriositi da the infinite madness of dreams.