Emergenza senza fine: già 17 vittime da gennaio I decessi in agricoltura, edilizia e in fabbrica
Matteo Cornacchia è la 17esima vittima sul lavoro nel 2024. Bresciana o in provincia. La prima croce il 12 gennaio: Nicola Battagliola,
28enne di Flero, alla Gambazzi srl di Poncarale viene travolto dal nastro trasportatore. A Seniga 4 giorni dopo Mario
Vergine, 68, allevatore, precipita dal tetto di una stalla. Il 20 gennaio, Dusan Pantelic, autista serbo di 64 anni, rimane schiacciato sotto le lamiere alla Metra di Rodengo. Il 21, in Feralpi a Lonato, il materiale sul muletto si rovescia: 51 anni, Fabrizio Bignotti, di Castiglione, muore carbonizzato. Il 30 gennaio l’operaio portoghese Joao Rolando
Martins Lima, stessa età, viene investito da un treno a Chiari. Il 2 febbraio, a Tremosine,
Costante Facchini, 62, agricoltore, resta sotto la ruspa. Il 15, Mattia Mauro, 38 anni di Dello, muore nel piazzale della Scotuzzi Agriservizi di Longhena investito da un mezzo in transito. Il 28, il 61enne bergamasco Giorgio Vavassori muore in un incidente alla Ario di Pontoglio, dove lavora. Il 3 marzo a Berzo Demo Andrea Febbrari,
42 anni, di Edolo, sta lavorando nel bosco e viene colpito da una scarica di massi. Il 4 a Esine lungo la statale 42 perde la vita
Mahmoud Bel Mziouka, marocchino 23enne di Reggio Emilia: è in trasferta di lavoro. Nove giorni dopo, a Bagolino
Massimo Fusi, 52 anni, viene schiacciato da un tronco nel suo terreno. Il 12 marzo Andi
Rexhepi, 43, albanese operaio di una ditta esterna, cade dal tetto della Marmi Ghirardi di Carpenedolo. E poi ci sono loro, travolti nel cantiere Esselunga a Firenze il 16 febbraio: Mohamed El Farhane (24 anni) e
Rahimi Bouzekri (56), marocchini, vivevano a Palazzolo, come il 54enne tunisino
Mohamed Toukabri, mentre Haidar
Taoufik (43) era andato da poco a Chiuduno (Bg) dopo 8 anni. (m.rod.)