Corriere della Sera - Io Donna

I FORZATI DEL “DIRITTISMO”

- Fare bambini. Esiste un diritto ad avere fgli?, blog.iodonna.it/marina-terragni *membro della Direzione nazionale Pd

quando in una famiglia si arriva a metterla sul piano dei diritti vuole dire che qualcosa sta andando a rovescio. Pensiamoci. Un fglio che oppone il proprio diritto ai genitori, o una moglie al marito. Se le cose funzionano, se c’è suffciente armonia o addirittur­a amore, il grimaldell­o del diritto non viene nemmeno impugnato. Basta la saggezza, poniamo, di una madre e di un padre che al riconoscim­ento di uguali diritti di due fgli antepongon­o la consideraz­ione di diseguali bisogni, giocando tutto nella relazione reale. Oggi il discorso dei diritti va fortissimo, se ne inventano di nuovi e strambi ogni giorno, anche fondati sul nulla. Come, per esempio, il diritto ad avere un fglio, che è come dire “diritto ad avere un marito” o una moglie. Anzi, di più (leggersi a riguardo il testo della superlaica Mary Warnock, madre della bioetica:

Einaudi, 2004). Lasciando stare i bambini, il “dirittismo” e l’egualitari­smo ossessivo e pervasivo con cui oggi si pretende di regolare la convivenza umana è il segnale che qualcosa sta andando storto, che c’è una guerriglia in atto, l’un contro l’altro armati. Ma noi dobbiamo perseguire una società di pace! Più moderno Karl Marx, secondo il quale la società alla quale si deve tendere, direi cristianam­ente, è quella della differenza che non appiattisc­e e in cui «da ognuno » si esige «secondo le proprie capacità » e «a ognuno » si dà «secondo i propri bisogni». Ebbene, credo che perfno Marx oggi sarebbe preso a pomodori dai suoi sedicenti epigoni.

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